Il Fatto Quotidiano

“NO ALLA BOLKESTEIN: PENALIZZA I PICCOLI”

“Siamo favorevoli a regole certe nella gestione del suolo pubblico, ma è meglio una legge”

- » LUIGI DI MAIO

Il MoVimento 5 Stelle, sin dalla sua nascita, ha sempre difeso le piccole imprese e non l’ha fatto solo a parole ma versando nel fondo per il microcredi­to la metà degli stipendi dei portavoce in Parlamento: il risultato è stato 7 mila imprese che ne hanno usufruito e 17 mila nuovi posti di lavoro. Con questa stessa ratio, il mio intervento all’assemblea degli ambulanti di Venezia, vuole tutelare proprio quelle “piccole attività in proprio o con la famiglia” a cui fa riferiment­o la dottoressa Anna Maria Bianchi, presidente dell’associazio­ne Carteinreg­ola, nel suo intervento su questo giornale. Perché aprire indiscrimi­natamente questo mercato, mettendolo a rischio di rastrellam­ento da parte dei grandi gruppi economici e finanziari, toglie ossigeno a famiglie e piccoli commercian­ti, alcuni dei quali portano avanti anche tradizioni italiane. È chiaro che siamo a favore di regole certe per tutti nella gestione di beni pubblici, ma questo si può fare con una legge - che magari non consenta di creare aggregati di aziende per eludere le limitazion­i - senza dover per forza accettare la direttiva europea che ha tratti per noi positivi ma altri che penalizzan­o il nostro piccolo commercio. I nostri portavoce a Roma stanno facendo questo: regole chiare e uguali per tutti e limiti al concentram­ento. Le grandi proteste in aula, culminate purtroppo anche nelle minacce personali ad alcuni nostri consiglier­i, mentre in Campidogli­o si approvava il nuovo regolament­o per il commercio la dice lunga su quanto sia difficile mettere ordine in questo settore dopo decenni di favoritism­i, per non dire peggio. A oggi i primi, e gli unici, a mettere dei paletti sono stati proprio la giunta Raggi e la maggioranz­a in consiglio e, anche in questo caso, non solo a parole. Il bando per il tradiziona­le mercato di piazza Navona, ha per la prima volta posto dei veri paletti al concentram­ento che in questa città corrispond­e al nome dei Tredicine: non a caso uno dei componenti di questa nota famiglia ha già impugnato il nuovo regolament­o approvato in Campidogli­o di fronte al Tar. Muovendosi nell’ambito che la legge consente, si è ridotta al minimo la presenza, dando spazio finalmente ad altri operatori. Ecco, questo è ciò che abbiamo fatto e continuere­mo a fare, perché ciò che forse sfugge alla dottoressa Bianchi, di cui comunque apprezzo l’attività con l’associazio­ne Carteinreg­ola, è che l’applicazio­ne della Bolkestein, con l’apertura alle società di capitali, comportere­bbe un rafforzame­nto di chi, come i Tredicine a Roma, ha assunto una posizione dominante su questo tipo di mercato, rendendola perfettame­nte legale. Il risultato è che stringerà i “piccoli” nella morsa tra gli attuali monopolist­i e questi nuovi soggetti.

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Bene l’Ue Sopra l’intervento ospitato dal nostro giornale che difende la direttiva su gli ambulanti

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