“NO ALLA BOLKESTEIN: PENALIZZA I PICCOLI”
“Siamo favorevoli a regole certe nella gestione del suolo pubblico, ma è meglio una legge”
Il MoVimento 5 Stelle, sin dalla sua nascita, ha sempre difeso le piccole imprese e non l’ha fatto solo a parole ma versando nel fondo per il microcredito la metà degli stipendi dei portavoce in Parlamento: il risultato è stato 7 mila imprese che ne hanno usufruito e 17 mila nuovi posti di lavoro. Con questa stessa ratio, il mio intervento all’assemblea degli ambulanti di Venezia, vuole tutelare proprio quelle “piccole attività in proprio o con la famiglia” a cui fa riferimento la dottoressa Anna Maria Bianchi, presidente dell’associazione Carteinregola, nel suo intervento su questo giornale. Perché aprire indiscriminatamente questo mercato, mettendolo a rischio di rastrellamento da parte dei grandi gruppi economici e finanziari, toglie ossigeno a famiglie e piccoli commercianti, alcuni dei quali portano avanti anche tradizioni italiane. È chiaro che siamo a favore di regole certe per tutti nella gestione di beni pubblici, ma questo si può fare con una legge - che magari non consenta di creare aggregati di aziende per eludere le limitazioni - senza dover per forza accettare la direttiva europea che ha tratti per noi positivi ma altri che penalizzano il nostro piccolo commercio. I nostri portavoce a Roma stanno facendo questo: regole chiare e uguali per tutti e limiti al concentramento. Le grandi proteste in aula, culminate purtroppo anche nelle minacce personali ad alcuni nostri consiglieri, mentre in Campidoglio si approvava il nuovo regolamento per il commercio la dice lunga su quanto sia difficile mettere ordine in questo settore dopo decenni di favoritismi, per non dire peggio. A oggi i primi, e gli unici, a mettere dei paletti sono stati proprio la giunta Raggi e la maggioranza in consiglio e, anche in questo caso, non solo a parole. Il bando per il tradizionale mercato di piazza Navona, ha per la prima volta posto dei veri paletti al concentramento che in questa città corrisponde al nome dei Tredicine: non a caso uno dei componenti di questa nota famiglia ha già impugnato il nuovo regolamento approvato in Campidoglio di fronte al Tar. Muovendosi nell’ambito che la legge consente, si è ridotta al minimo la presenza, dando spazio finalmente ad altri operatori. Ecco, questo è ciò che abbiamo fatto e continueremo a fare, perché ciò che forse sfugge alla dottoressa Bianchi, di cui comunque apprezzo l’attività con l’associazione Carteinregola, è che l’applicazione della Bolkestein, con l’apertura alle società di capitali, comporterebbe un rafforzamento di chi, come i Tredicine a Roma, ha assunto una posizione dominante su questo tipo di mercato, rendendola perfettamente legale. Il risultato è che stringerà i “piccoli” nella morsa tra gli attuali monopolisti e questi nuovi soggetti.