In America tutti “agenti federali”: la NRA se la gode
ArmiNuova legge, chi ha il permesso di portare una pistola potrà farlo in tutti gli Stati dell’unione: come un funzionario Fbi
Adue mesi quasi esatti dalla strage di Las Vegas - una sessantina di vittime e centinaia di feriti fatti da un giocatore di videopoker psicopatico, armato come un gruppo di marines in prima linea -, la Camera degli Stati Uniti ha stabilito che i cittadini con il permesso di portare armi non esposte alla vista in uno Stato dell’Unione, potranno andare legalmente in giro con le loro armi nascoste anche negli altri Stati.
La National Rifle Association, la NRA, la lobby delle armi, l’ha spuntata per l’ennesima volta: è sempre più ‘libere armi in libero Stato’. Il voto è stato netto: 231 a favore – sei democratici -, 198 contrari – 14 repubblicani -. La tesi è che il rispetto del II emendamento della Costituzione, quello sui cui si basa l’inviolabilità del diritto a possedere armi, non s’arresta al confine fra Stato e Stato: la licenza di portare armi nascoste è come una patente di guida o un certificato di matrimonio, vale ovunque e va ovunque riconosciuta.
Ora, l’NRA s’aspetta, per i suoi associati, un Natale di vendite eccezionali, dopo che è stato record l’ultimo Black Friday: ci sono stati 203.086 controlli istantanei chiesti all’Fbi, come dice la legge, prima di effettuare la vendita di un’arma. Dati raccolti da USATodayindicano un aumento del 10% rispetto al 2016.
NONOSTANTE LE STRAGI, il presidente Trump continua a twittare come un commesso viaggiatore della NRA. Il segretario alla Giustizia Sessions dà istruzioni all’Fbi di rinforzare i controlli, ma nell’ambito delle disposizioni vigenti, molto lasse. Oltre 200 mila autorizzazioni in un solo gior- no significano più di due al secondo nell’arco di tutte le 24 ore: i controlli sono forse accurati, ma sono certo rapidi. Dopo l’ok della Camera alla libertà di viaggiare portando la propria arma celata, Gabby Giffors, l’ex deputata democratica sopravvissuta a una strage in Arizona nel 2011, ha rispedito al mittente, con un tweet, le preghiere formulate per lei da deputati repubblicani quand’era tra la vita e la morte: “Le preghiere non eviteranno la prossima orrida tragedia”. La Giffords può testimoniare in prima persona che cosa accade negli Stati Uniti a chi sopravvive a una sparatoria di massa, come quelle che si ripetono da un capo all’altro dell’Unione, al ritmo di una la settimana: un consiglio, evitate di andare in giro a raccontare che voi c’eravate e che, magari, avete pure soccorso i feriti. L’inferno che credevate d’esservi appena lasciati alle spalle si spalancherebbe di nuovo sotto i vostri piedi: legioni di cospirazionisti sono pronti ad attaccarvi sul web, bollandovi come attore prezzolato per campagne anti-armi, dove tutto è finto, a cominciare dalla strage.
SE C’È GENTEche ancora sostiene, e persino crede, che l’11 Settembre non sia mai successo, o sia stata una montatura, ce ne sono un sacco sul web sicuri che la strage di Las Vegas non sia mai accaduta e che la carneficina alla scuola elementare Sandy Hook di Newtown - dicembre 2012, 27 vittime, fra cui 20 bambini – sia un’invenzione dei media, con attori a recitare i genitori in lacrime e corpicini delle vittime fittizi. Lenny Pozner, il papà di Noah, ucciso a 6 anni, ha da poco ottenuto la condanna di una donna che lo perseguitava accusandolo di manipolare i fatti. Il quotidiano inglese Guardian ci ha costruito un ampio servizio. Mike Cronk è un insegnante di 48 anni, che si tolse la camicia per tamponare la ferita al petto dell’amico con cui era andato al concerto di Las Vegas. L’immagine di Mike intervistato dalle tv poco dopo, a torso nudo, con l’indumento insanguinato in mano, divenne virale sul web. Ma se molti lo giudicavano un eroe, molti altri lo bollavano come attore prezzolato.
Andy Parker definisce gli aggressori sul web “uno sciame di locuste”: Andy è il padre di Alison, la reporter uccisa in diretta - agosto 2015, Virginia - da un collega che le sparò a bruciapelo. Il fatto che Andy sia un ex attore ha ‘galvanizzato’ i teorici della messa in scena per imporre limiti alla vendita delle armi.
Studi scientifici indicano che la tendenza del pubblico al cospirazionismo non è sostanzialmente mutata tra il 1890 e il 2000. L’avvento del web e dei social media ne accelera però la diffusione e ne aumenta la penetrazione. Oltre il 50% degli americani pensano che ci siano cospirazioni dietro l’assassinio di Kennedy o l’11 Settembre e due su cinque credono a storie d’incontri con gli alieni.
Psicologi buonisti la girano in positivo: “Le cose che accadono sono talmente orribili che ci difendiamo negandole”. Ma le storie di Gabby, Lenny, Mike, Andy e molti altri testimoniano solo astio e celano, magari, la mano di organizzazioni che mirano a screditare le vittime per meglio continuare ad armare i carnefici.
Dagli al sopravvissuto I cospirazionisti non credono alle stragi e sul web se la prendono con chi ne è uscito vivo La scheda
LA NRA (National Rifle Association) è la lobby che difende il diritto di possedere armi per i civili negli Usa, e l’industria che ruota attorno a questo mercato. Ha sostenuto la campagna di Trump
IL MOTTO ”L’unico modo per fermare un cattivo con la pistola è un buono con la pistola”: lo disse il vice presidente Wayne LaPierre nel 2012 dopo la strage nella scuola di Newton (7 donne e 20 bimbi) uccisi da un ragazzo