Di Boschi, Visco, Vegas, banche e schiuma sulla battigia

Onde evitare di passare per pregiudiziali odiatori di Maria Elena Boschi per invidia o sessismo prenderemo in prestito, per occuparci dei casi della sottosegretaria, le parole di Stefano Folli su Repubblica, giornale d’onestissimi sentimenti: “Il punto si chiama conflitto di interessi. Con un padre coinvolto nell’amministrazione della banca di Arezzo, la figlia doveva astenersi da qualsiasi gesto o iniziativa che evocasse quel legame. Lei stessa, durante il governo Renzi, aveva evitato di partecipare a quattro Consigli dei ministri che si occupavano di banche, quindi il tema c’era, riconosciuto da lei e dal premier. Nei fatti però il conflitto di interessi si è riproposto in diverse occasioni”. Ora, sistemato “il punto” con l’alto patrocinio diRepubblica, resta da dire che Boschi padre, figlia, fratello, nonni e zia sono solo la schiuma sulla battigia del disastroso mare che ha travolto il sistema del credito in Italia e bruciato miliardi di risparmio in spregio all’art. 47 della Costituzione. In quel mare ci sono Ignazio Visco e la sua Banca d’Italia di arbitri-giocatori, la Consob di Giuseppe Vegas, regolatore spesso catturato, ci sono certo i banchieri sprovveduti quando non criminali e, soprattutto, la politica e la burocrazia che in trent’anni hanno scientemente relegato il Paese a una condizione in cui, quando non langue, s’ammala: le banche sono solo il luogo in cui questo umiliante moribondage emerge nella coscienza collettiva in tutta la sua forza. E con la politica, ovviamente, si torna a Boschi, che anche qui è la schiuma sulla battigia.