La Berté esclusa: “Ho rifiutato testo di Antonacci”
Come Stanlio e Ollio Non riescono a dirsi “addio”, ma hanno “una data di scadenza: 30 giugno 2018, essendo senza conservanti”. Per il dopo, magari lanciano uno spin-off
L’importante è finire, ma se la storia è tesa, e dura da quasi quarant’anni, per dirsi addio ci vogliono mesi e mesi: i titoli di coda per Elio e le Storie Tese sembrano non arrivare mai, da quando, lo scorso marzo a Londra, il gruppo ha ufficialmente annunciato lo scioglimento.
ORA SI SCOPRE che il “Concerto d’Addio” di stasera, al Forum di Assago, proprio ultimo non è: a questo si sono appena aggiunti la partecipazione a Sanremo 68, un nuovo disco e un ulteriore “T our d’Addio” ad aprile e maggio (Montichiari, Padova, Torino, Firenze, Genova, Bologna, Roma, Napoli, Acireale, Bari, Rimini), più un’altra probabile data milanese, “magari al Parco Lambro. Tutti nudi. U- na piccola Woodstock. Sarebbe bello”.
Annunciata ieri per l’ennesima volta in conferenza stampa, la divisione della band non è stata presa sul serio. Eppure, garantisce il frontman, “non è un perculo, solo un modo simpatico per dirci ciao. Non esisteremo più come gruppo, ma non siamo mica morti. Gli screzi sono nati la scorsa primavera, sul pulmino che ci portava in tour per l’Europa. C’era un bagno solo, un cesso chimico. Potete immaginare cosa significhi per gente che ha più di 50 anni… Lo scazzo è degenerato”.
Sommersi da una “inaspettata ondata di affetto”, gli Elii hanno successivamente deciso di moltiplicare gli addii in un tour; nel frattempo è arrivata anche la “chiamata di Claudio (Baglioni, ndr): ci ha chiesto un ultimo saluto dal palco dell’Ariston. Speriamo di arrivare penultimi; anzi, no, ultimi, così potremmo fare le foto con tutti. Noi abbiamo iniziato la nostra carriera proprio per poterci fotografare insieme ai cantanti”.
A Sanremo concorreranno con il brano A rr ive do rc i, “composto negli ultimi cinque giorni. È accaduto tutto velocemente. Come dice Rossini, il metodo migliore per scrivere una ouverture è farlo il giorno prima della prima. È un omaggio a Stanlio e Ollio, allo sketch in cui non riescono a dirsi addio, a lasciarsi. Ovviamente la Rai ha già storpiato il titolo in ‘Arrivederci’. È boicottaggio!”.
Del disco, invece, si sa poco, oltre al pezzo sanremese e a Li
cantropo vegano, il singolo uscito a ottobre: “Stiamo registrando: mettiamo insieme roba, qualcosa uscirà. Esclude- rei però album postumi”, chiosa Elio. Mentre Faso aggiunge: “Anche del concerto non vogliamo spoilerare nulla, solo che sarà molto lungo, compatibilmente con la chiusura della metro... Sarà una cena musicale completa, con caffè e ammazzacaffè”. Assente, invece, Rocco Tanica, l’unico ad aver mantenuto fede alla parola fine. Dopo la separazione, par di capire, ognuno se ne andrà per la propria strada, o magari si riunirà in piccoli “sottomultipli della band, tipo ‘Elio experience’ o i ‘batteristi soli’ con Dodi Battaglia”. Sul piatto ci sono “tantissime idee, ad esempio, uno spin-off per Luca Mangoni (che collabora con loro come “artista a sé”, n
dr). Lo stiamo spingendo insieme a Dj Mendrisio (il batterista Christian Meyer, ndr), che mixa l’elettronica agli jodel alpini”. Elio, invece, vuole “diventare un influencer: è un modo meraviglioso di guadagnare soldi senza fare un c...”.
IL SODALIZIO scadrà il 30 giugno, a 38 anni esatti da quando Elio abbozzava le prime canzoni nella sua cameretta: “Siamo sempre andati avanti senza conservanti. Perciò ci si deve mangiare entro quella data”. Nel 2018 ricorreranno poi i 20 anni dalla morte dell’ex membro Feiez e i 30 dal concerto d’addio al Teatro Ciak: “Anche allora annunciammo che ci saremmo divisi, e il pubblico equivocò: noi stavamo parlando di dividerci l’incasso. Però, in un certo senso, abbiamo già esplorato la poetica della scissione... E poi sciogliersi è talmente bello, genera così tanto entusiasmo, che sarebbe fantastico farlo ogni anno”. C’è puzza di fake news.
“Sul pulmino in tour per l’Europa: c’era un bagno solo, un cesso chimico. Potete immaginare…”