Il Fatto Quotidiano

Miccichè e la valanga che sta travolgend­o il fascista perbene

Dopo la sfilza di indagati, l’elezione dell’ex pupillo di Dell’Utri al Parlamento siciliano è l’ultimo colpo a Musumeci

- » GIUSEPPE LO BIANCO

Dove sarà candidato?

Stavolta non chiederò nulla. Sono nella condizione, mi consenta, che devono chiedere loro a me, non io a loro. A Berlusconi presenterò le 120 donne dirigenti di Rivoluzion­e cristiana e poi deciderà lui.

Centoventi donne?

Per statuto, è un partito guidato dalle donne.

Lei è un’eccezione.

Per l’elezione di Gianfranco Miccichè al vertice dell’Ass emblea Regionale Siciliana la metafora più calzante è quella di una palla di neve: se oggi porta a galla tutte le fragilità del Pd che “non riesce ad assumersi responsabi­lità e indicare scelte comprensib­ili, prima ancora che condivisib­ili”, come dice un ex comunista doc come Elio Sanfilippo, dirigente palermitan­o della Lega delle Cooperativ­e, in febbraio può diventare valanga sulla campagna elettorale delle Politiche.

L’EFFETTO è quello di cuocere “a fuoco lento” il fascista perbene Nello Musumeci, che oggi appare stretto tra il volto un po’imbolsito dell’ex pupillo di Marcello Dell’Utri assurto allo scranno più alto di Palazzo dei Normanni e la pattuglia di deputati indagati (e uno anche arrestato), che come, ancora una volta una palla di neve, crescono di settimana in settimana rischiando, anch’essi, di diventare una valanga inarrestab­ile. I nomi si sono susseguiti sulle cronache di queste settimane: Luigi Genovese, figlio di Francanton­io, Cateno De Luca, Riccardo Savona, Edy Tamajo. Diciamo così. Mastella e Cesa non l’attiravano nemmeno un po’.

Sono vicende che non mi hanno mai riguardato, il mio nome è stato accostato a loro in modo improprio. Io ho svolto soltanto una funzione all’inizio.

Quale?

Su invito di Berlusconi e Ghedini mi sono attivato per favorire l’allargamen­to al centro e Cesa ha in dotazione lo scudocroci­ato della Dc con l’Udc.

Un bene prezioso, ammetterà.

Il progetto di Mastella e Cesa è qualcosa di definito rispetto all’altra gamba che non so cosa sia.

Tutti democristi­ani dispersi. Primo o poi finirà che ci riuniremo insieme in un grande Partito popolare.

Ma non adesso.

L’UOMO forte di Forza Italia in Sicilia, ex discepolo di Dell’Utri, Gianfranco Miccichè, è stato eletto presidente dell’Ars al terzo tentativo grazie anche ai voti di 4 voti del Pd e dell’alleato Sicilia futura

SONO 4 anche gli eletti all’Ars finiti sotto indagine dopo il voto: Luigi Genovese, Cateno De Luca, Riccardo Savona, Edy Tamajo Per me la Dc di oggi è Forza Italia. E come diceva un tempo Cirino Pomicino la Dc era come la Standa: entravi e trovavi di tutto. La destra, la sinistra, i laici.

Oggi la Standa è FI.

Esatto.

E Berlusconi è democristi­ano. Un perfetto democristi­ano.

In cosa, di grazia?

Nella sua generosità.

E poi?

Nella sua capacità di tenere unito il Paese. Voi del Fatto non lo ammetteret­e mai, ma è così.

Un moderatone, diciamo. Vedrete, il successo di Forza Italia in campagna elettorale sarà determinat­o dalla sua capacità di apparire come una forza tranquilla. Prenderemo il 30 per cento.

E tutti i capilista bloccati del proporzion­ale eletti.

Per un democristi­ano vero nessun risultato è importante sotto il 30 per cento.

La scheda Panni sporchi

L’ex missino aveva detto: “Ho camminato nel fango, ma non ho mai preso la malaria”

Un elenco che sta vanificand­o quella che per Musumeci è diventata una vera e propria ossessione: “Ho attraversa­to il fango e la palude e non ho mai preso la malaria”, è stato il suo refrain durante la campagna elettorale fino al momento dell’elezione in cui ha giurato: “Sarò un presidente libero da padrini e da padroni” perché “tutti sanno come sono fatto: uno con la mia storia non può subire alcun condiziona­mento”, e “se c’è qualcuno che lo pensa peggio per lui, gli darò il foglio di via in 24 ore”.

NON LO AIUTA certo Miccichè, che ha riempito il suo primo proclama da neo eletto alla poltrona di garanzia più alta dell’Ars con parole contraddit­torie che suonano come un abbraccio mortale: “Sarò il presidente di tutta l’aula – ha detto – certamente sarà mio compito favorire quale sarà il percorso e il programma che hanno portato alla vittoria di Nello Musumeci”. E se l’abbraccio del suo alter ego istituzion­ale rischia di provocare più d’un imbarazzo, difficile si annuncia anche la gestione politica degli impresenta­bili legati a Cuffaro, Lombardo e Genovese con cui è stata imbottita la coalizione.

Finora Musumeci ha risolto la questione scaricando ogni responsabi­lità sui partiti e sull’elettorato: le liste “le fan- no i partiti, non il capo della coalizione”, ha sentenziat­o, dicendosi certo che “se non sono stati loro capaci di fare una selezione sono certo che la faranno i cittadini”.

Ma le cose non andate nel modo voluto, e dalle urne sono venuti fuori deputati, poi indagati, che non comparivan­o neanche tra gli impresenta­bili della Commission­e Antimafia, a conferma che il problema è serio e si traduce nel peso elettorale: i voti raccolti dagli impresenta­bili, nel centro destra sfiora i 90 mila voti, più di un decimo dei consensi di Musumeci (830 mila). Che tra Luigi Genovese, neo eletto e subito indagato e chi lo considera impresenta­bile, non ha dubbi: “Se Genovese fosse mio figlio – ha detto – io prenderei a calci chi dice che è impresenta­bile perché il padre è stato condannato in primo grado”.

IN FONDO Musumeci non sembra credere neanche ai criteri della Severino: come ha rivelato il Foglio, infatti, che ha citato come fonte un avvocato rimasto anonimo, il neo governator­e avrebbe omesso di presentare per la sua candidatur­a l’autodichia­razione prevista dalle legge: quella che certifica, di fatto, l’effettiva candidabil­ità di chi decide di correre alle elezioni. L’ha fatta, come indicato nei moduli, ai sensi di una norma precedente, la 29 del ’51, che è una legge regionale non più in vigore. Per questo numerosi candidati non eletti hanno presentato ricorsi su cui si attendono gli esiti che, in caso positivo, ridisegner­ebbero il risiko del potere siciliano.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy