Web tax “leggera”, stangata Camere di commercio
La manovra La Camera cambia il testo uscito dal Senato, ma si moltiplicano mance e imposte
Si è guadagnato il nomignolo di manovra “sparatutto”, la legge di Bilancio pre-elettorale in discussione in seconda lettura a Montecitorio e che finanzia praticamente a colpi di mance tutto il finanziabile con precisione chirurgica.
LA COMMISSIONE Bilancio della Camera, che sta esaminando l'articolato arrivato da Palazzo Madama, non vuole passare inosservata rispetto ai colleghi senatori. Cambia la web tax, l’imposta sulle transazioni digitali, che passa dall’aliquota al 6% fissata al Senato al 3% e, diversamente da quanto ipotizzato all’inizio, non viene allargata all'E-commerce. Si salva per capirci Amazon, rimane impigliata la raccolta pubblicitaria di Google e Facebook. Con la nuova versione, presentata dal presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia, relatore alla manovra, salta anche il meccanismo del credito d’imposta: la nuova imposta sulle transazioni digitali sarà prelevata con l’ap- plicazione di una ritenuta. Mentre si introduce una misura “salva Pmi e start up”: l’obbligo di versamento delle imposte scatta quando in un anno solare sono state effettuate almeno 3 mila transazioni digitali.
CAMBIA anche la base imponibile e il gettito, stimato in 190 milioni l’anno, 76 milioni in più di quanto previsto con la versione “Mucchetti” approvata dal Senato. Alla pubblicità vengono infatti aggiunti altri servizi, che andranno individuati con un decreto del Mef entro aprile, compresi data analytics, cloud computing e sistemi di integrazione Ict. In compenso Poste dovrà assicurare dal 2019 il servizio universale per i pacchi fino a 5 chili, per fare concorrenza alle aziende di commercio elettronico private. Una nuova sortita del governo accolla alle piccole imprese il dissesto delle Camere di commercio. Una raffica di emendamenti gover- nativi dispone che le Camere di commercio, “i cui bilanci presentano squilibri strutturali in grado di provocare il dissesto finanziario”, adottano programmi pluriennali di riequilibrio, condivisi con le regioni, nei quali possono prevedere l’aumento del diritto annuale riscosso dalle imprese fino ad un massimo del 50 per cento. Ma non basta. In caso di “variazioni significative del fabbisogno necessario per l'espletamento dei servizi” il ministro dello Sviluppo economico può aggiornare il tributo con un decreto, entro il 31 ottobre dell'anno precedente. Sotto l'albero di Natale della manovra arriva anche un nuovo dono per gli esercenti di videogiochi, che ammicca al gioco d'azzardo. Un emendamento presentato da Giovanni Sanga del Pd e approvato dalla Commissione, proroga dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018 il termine oltre il quale non possono più essere rilasciati nulla osta per gli apparecchi con vincita in denaro, meglio noti come new slot.
LE ATTENZIONI del legislatore si traducono anche in interventi di microchirurgia finanziaria. Costeranno 600 mila euro le operazioni di trasporto messa in sicurezza e installazione presso l’Un iversità di Milano del relitto del peschereccio naufragato il 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia, causando la morte di centinaia di migranti. Un milione di euro andranno a “contenere le condizioni di particolare esigenze” degli italiani residenti in Venezue- la. Una spesa di 272 mila euro è destinata alla ristrutturazione, manutenzione e guardiania del cimitero italiano di Hammangi, a Tripoli.