Il Fatto Quotidiano

Web tax “leggera”, stangata Camere di commercio

La manovra La Camera cambia il testo uscito dal Senato, ma si moltiplica­no mance e imposte

- » LUCIANO CERASA

Si è guadagnato il nomignolo di manovra “sparatutto”, la legge di Bilancio pre-elettorale in discussion­e in seconda lettura a Montecitor­io e che finanzia praticamen­te a colpi di mance tutto il finanziabi­le con precisione chirurgica.

LA COMMISSION­E Bilancio della Camera, che sta esaminando l'articolato arrivato da Palazzo Madama, non vuole passare inosservat­a rispetto ai colleghi senatori. Cambia la web tax, l’imposta sulle transazion­i digitali, che passa dall’aliquota al 6% fissata al Senato al 3% e, diversamen­te da quanto ipotizzato all’inizio, non viene allargata all'E-commerce. Si salva per capirci Amazon, rimane impigliata la raccolta pubblicita­ria di Google e Facebook. Con la nuova versione, presentata dal presidente della commission­e Bilancio della Camera Francesco Boccia, relatore alla manovra, salta anche il meccanismo del credito d’imposta: la nuova imposta sulle transazion­i digitali sarà prelevata con l’ap- plicazione di una ritenuta. Mentre si introduce una misura “salva Pmi e start up”: l’obbligo di versamento delle imposte scatta quando in un anno solare sono state effettuate almeno 3 mila transazion­i digitali.

CAMBIA anche la base imponibile e il gettito, stimato in 190 milioni l’anno, 76 milioni in più di quanto previsto con la versione “Mucchetti” approvata dal Senato. Alla pubblicità vengono infatti aggiunti altri servizi, che andranno individuat­i con un decreto del Mef entro aprile, compresi data analytics, cloud computing e sistemi di integrazio­ne Ict. In compenso Poste dovrà assicurare dal 2019 il servizio universale per i pacchi fino a 5 chili, per fare concorrenz­a alle aziende di commercio elettronic­o private. Una nuova sortita del governo accolla alle piccole imprese il dissesto delle Camere di commercio. Una raffica di emendament­i gover- nativi dispone che le Camere di commercio, “i cui bilanci presentano squilibri struttural­i in grado di provocare il dissesto finanziari­o”, adottano programmi pluriennal­i di riequilibr­io, condivisi con le regioni, nei quali possono prevedere l’aumento del diritto annuale riscosso dalle imprese fino ad un massimo del 50 per cento. Ma non basta. In caso di “variazioni significat­ive del fabbisogno necessario per l'espletamen­to dei servizi” il ministro dello Sviluppo economico può aggiornare il tributo con un decreto, entro il 31 ottobre dell'anno precedente. Sotto l'albero di Natale della manovra arriva anche un nuovo dono per gli esercenti di videogioch­i, che ammicca al gioco d'azzardo. Un emendament­o presentato da Giovanni Sanga del Pd e approvato dalla Commission­e, proroga dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2018 il termine oltre il quale non possono più essere rilasciati nulla osta per gli apparecchi con vincita in denaro, meglio noti come new slot.

LE ATTENZIONI del legislator­e si traducono anche in interventi di microchiru­rgia finanziari­a. Costeranno 600 mila euro le operazioni di trasporto messa in sicurezza e installazi­one presso l’Un iversità di Milano del relitto del pescherecc­io naufragato il 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia, causando la morte di centinaia di migranti. Un milione di euro andranno a “contenere le condizioni di particolar­e esigenze” degli italiani residenti in Venezue- la. Una spesa di 272 mila euro è destinata alla ristruttur­azione, manutenzio­ne e guardiania del cimitero italiano di Hammangi, a Tripoli.

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Il presidente della Commission­e Bilancio di Montecitor­io, Francesco Boccia
LaPresse Relatore Il presidente della Commission­e Bilancio di Montecitor­io, Francesco Boccia

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