Gli indipendentisti in bilico: ri-voto in mano agli indecisi
Catalogna, le elezioni di giovedì potrebbero non essere decisive per un governo separatista, i cui leader sono in carcere o in “esilio”
Tra due giorni i catalani riandranno al voto: in gioco, per il blocco che ha sostenuto l’applicazione dell’articolo 155 sul commissariamento della Regione autonoma - PP, Ciutadans e socialisti - il ristabilimento dell’ordine costituzionale; per il blocco indipendentista - Junts per Catalunya, Esquerra Republicana e la Candidatura d’Unitat Popular - il recupero della dignità delle istituzioni catalane commissariate da Madrid. Nel mezzo, Catalunya en Comú che ha incentrato la sua campagna sulla doppia contrarietà alla dichiarazione unilaterale d’indipendenza e al 155 e propone di cambiare pagina.
Elezioni tutt’altro che normali, convocate in un giorno feriale alla vigilia delle festività natalizie. Una campagna anomala per gli indipendentisti che hanno diversi dei candidati, gli stessi capilista di JxCat e di Erc, o a Bruxelles come Puigdemont, o in galera come Junqueras, o appena usciti di prigione. Nei loro meeting, i messaggi trasmessi via schermo da Bruxelles, via lettera o via registrazione telefonica dalla prigione, aggiungono un elemento drammatico e grottesco alla contesa elettorale.
Per i partiti costituzionalisti sono arrivati in Catalogna a fare campagna tutti i leader nazionali, Zapatero per l’occasione si è riconciliato con il segretario socialista Sánchez, Rajoy ci si fermerà fino alla vigilia delle elezioni. Il socialista francese Manuel Valls (nato a Barcellona, ndr) ha passato il fine settimana tra iniziative del PP, del Psc e di Ciutadans. I Comuns hanno avuto il sostegno del leader de La France Insoumise Jean-Luc Mélenchon e dell’opinionista britannico Owen Jones.
IL CONFRONTO è tra schieramenti opposti, ma la disputa è anche all’interno di ciascun blocco. I socialisti competono con Ciutadans, mentre Puigdemont e Junqueras sono entrambi candidati alla presidenza di un futuro governo per implementare la repubblica. I sondaggi dicono di una divisione dell’elettorato tra costituzionalisti e indipendentisti con una prevalenza di questi ultimi, incerta è la conferma della maggioranza assoluta dei seggi. Il primo posto se la giocano Esquerra e Ciutadans, i Comuns potrebbero essere determinanti (ma un terzo degli elettori sarebbe ancora indeciso, ndr). La vicepresidente del governo spagnolo Sáenz de Santamaría rivendica a Rajoy e al PP il merito di avere “decapitato” le forze indipendentiste lasciandole senza leader.