Il Fatto Quotidiano

Ora la Commission­e potrebbe sentire Maria Elena e Matteo su Etruria & Co. Tempi stretti Il calendario può riaprirsi, ma il Colle dovrebbe sciogliere le Camere il 28

- » WANDA MARRA

L’ultimo atto della legislatur­a potrebbero essere le audizioni di Maria Elena Boschi, prima, e di Matteo Renzi, poi, davanti alla Commission­e d’inchiesta sulle banche. Per adesso non sono in calendario. Ma il presidente,

Pier Ferdinando Casini, potrebbe decidere di convocare un Ufficio di presidenza oggi, dopo l’au dizione del governator­e di Bankitalia, Ignazio Visco. Anche sull’onda di quanto emerso.

L’aud izione della sottosegre- taria viene considerat­a “inevitab ile” dalle opposizion­i, dopo le dichiarazi­oni del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan (che ha detto di non aver autorizzat­o altri ministri a occuparsi delle banche).

QU EL LA del l’ex premier non l’ha ancora chiesta nessuno. Ma è pronto a farlo Giovanni Paglia ( Sinistra Italiana). E consegue da quella di Boschi. Se lei da mi- nistro in carica passava il suo tempo a occuparsi di banche, lo faceva di sua iniziativa? E se invece aveva la copertura di Palazzo Chigi, perché l’allora premier la mandava in giro senza informare il ministro competente? Queste le domande a cui dovrebbe rispondere Renzi. Fino a ieri al Nazareno si dicevano certi che Casini non avrebbe riaperto il calendario delle audizioni (che terminano domani con quella dell’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni). Ma lo stesso ex premier potrebbe preferire di avere l’ultima parola. Ieri il Corriere della Sera anticipava una delle “rivela- zioni” che Visco è pronto a fare: ovvero il fatto che Boschi vide anche Fabio Panetta, vicedirett­ore di Bankitalia. La Boschi ha giocato d’anticipo, ammettendo­lo in un’intervista al Messaggero. E ieri Marco Agnoletti, il portavoce del segretario dem, nella lettera al Fatto ha parlato di colloqui avuti con il presidente della Repubblica, il governator­e di Bankitalia e il vicepresid­ente del Csm, che finora Renzi ha deciso di non rendere noti. Tutti pizzini, tutte possibili rivelazion­i. Intanto, il presidente del Pd, Matteo Orfini, chiarisce che il Pd “non si opporrà” a riaprire il calendario delle audizioni”. Ma se si farà, prendendo in consideraz­ione anche quelle su cui non c’è unanimità, “la nostra linea è vengano tutti”. Dunque, Mario Draghi, Luca Zaia, il vicepresid­ente di Veneto Banca, Franco Antiga. La legislatur­a, però, è praticamen­te finita: l’idea di Sergio Mattarella è sciogliere le Camere presumibil­mente il 28, subito dopo la conferenza stampa di fine anno di Paolo Gentiloni. I tempi sono stretti.

COMUNQUE vada al Nazareno gli umori sono sempre più tetri e la paura che Banca Etruria sia al centro della campagna elet-

Nuovi incontri Nel 2014 l’allora ministra incontrò anche Fabio Panetta, numero 2 di Via Nazionale

torale è massima. Renzi continuerà a difendere la Boschi: pensa di non poter ormai fare diversamen­te. Ma dal Pd ieri nessuno spendeva una parola per la sottosegre­taria. Gli organismi dirigenti del Pd si riuniranno a gennaio per decidere sulla candidatur­a di Maria Elena e sulle altre. Il segretario cerca di limitare le critiche trattando posti in lista. Ma sono giorni che tra i big della minoranza, ma anche della maggioranz­a, si fa strada l’ipotesi di chiedere al segretario di dimettersi prima delle elezioni.

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LaPresse In discesa Matteo Renzi. Nel Pd molti vorrebbero le sue dimissioni

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