Mattarella elogia il Rosatellum e il 28 scioglie le Camere
Il discorso di ieri di Mattarella “inaugura” l’ultima settimana di Gentiloni
Il discorso dello scioglimento. Anticipato, seppur di poco rispetto alla fine naturale della legislatura. Quirinale, alle cinque della sera. Come tradizione vuole, c’è “lo scambio di auguri” con le “alte cariche dello Stato”, dei partiti e della società civile. Il capo dello Stato viene annunciato e tutti si alzano in piedi. Ascolta il messaggio di Pietro Grasso, seconda carica del Paese (e leader di Liberi e Uguali), e poi interviene leggendo un discorso non lungo e conciso.
PER LA SERIE si va a votare il 4 marzo del 2018 (la data formalmente spetta al Consiglio dei ministri). Probabilmente, infatti, lo scioglimento avverrà la prossima settimana, giovedì 28 dicembre, nello stesso giorno in cui il premier Paolo Gentiloni terrà la conferenza stampa di fine anno.
Il Quirinale dovrebbe limitarsi a stilare un comunicato stampa e quindi il testo di ieri funge da introduzione alla decisione: “Questo tradizionale appuntamento si colloca, per sua natura, in un crocevia temporale, che induce al confronto tra il bilancio dell’anno trascorso e le prospettive dell’immediato futuro. Un confronto reso ancor più impegnativo e stringente dall’ approssimarsi del termine della legislatura e dal processo elettorale che sta per avviarsi. Le elezioni rappresentano il momento più alto della vita democratica, da affrontare sempre con fiduciosa serenità”.
Nella prima fila, garantita dal ruolo di vicepresidente della Camera, c’è Luigi Di Maio. Dietro, in ordine sparso, sbucano Maria Elena Boschi e soprattutto Matteo Salvini in giacca e cravatta. Il capo dello Stato avvia il processo elettorale e mancano i due leader di sistema: Matteo Ren zie Silvio Berlusconi. Curiosa coincidenza: il capo dello Stato“scioglie” il Parlamento alla presenza dei due leader del temuto populismo, senza dimenticare il già citato Grasso e anche Laura Boldrini, presidente della Camera, altro volto istituzionale di Liberi e Uguali. Salvini si concede una battuta da guascone: “Sono qui per prendere le misure per il prossimo anno”.
Il capo dello Stato descrive un Paese in ripresa e nel suo bilancio positivo include il Rosatellum. È la prima volta che accade dall’approvazione della discussa legge elettorale: “È stata approvata una nuova legge elettorale per la Camera e per il Senato, con regole omogenee e non dissonanti, sul cui merito le opinioni sono legittimamente difformi ma che rappresentano il risultato di una scelta del Parlamento ed evita l’anomala condizione di chiamare al voto gli elettori con quel che residuava di due leggi parzialmente cancellate da due diverse decisioni giurisdizionali”.
LA QUESTIONE elettorale fa da sfondo all’intero discorso e compare all’inizio e alla fine, quando il presidente della Repubblica tratteggia “il ruolo della politica”. E cioè “riflettere e dotarsi di una visione sul sistema Paese, su come intendiamo svilupparlo”. Da sapiente democristiano della Prima Repubblica, il capo dello Stato spera in un ritmo moderato della campagna elettorale. Anche perché ciò potrebbe favorire la partecipazione al voto, argomento cui è particolarmente sensibile: “Il tempo delle elezioni costituisce un momento di confronto serrato, di competizione. Mi auguro che vengano avanzate proposte comprensibili e realistiche, capaci di suscitare fiducia, svilup- pando un dibattito intenso, anche acceso ma rispettoso. È questa, inoltre, una strada per ridurre astensionismo elettorale e disaffezione per la vita pubblica”.
Non solo: il legame con l’Europa non è in discussione e chiunque governerà in Italia dovrà essere ispirato dal “realismo”.
IL CALENDARIO dello scioglimento porta dunque alla data del 28 dicembre. A Gentiloni e al consiglio dei ministri resta solo una riunione, quella di venerdì, o al massimo sabato, per prendere tre decisioni importanti: i vertici di Carabinieri, Esercito e Consob. Due di queste scelte, Carabinieri e Consob, riassumono i maggiori scandali familiari del Giglio Magico: Consip (Carabinieri) ed Etruria (Consob). All’organismo di controllo della Borsa c’è in pole Lucrezia Reichlin, seguita da Mario Nava e Marco Buti. Per l’Arma la terna in cui scegliere è questa: Coppola (favorito), Ciceri e Amato. All’Esercito, infine, uno tra questi due generali: Mora o Farina.
Al prossimo Cdm Venerdì o sabato le nomine in Consob (favorita Reichlin), Carabinieri e Esercito