Piazza della Loggia, il sipario si chiude: il neofascista Tramonte estradato in Italia
▶SIÈCHIUSA ieri una delle storie più lunghe, intricate e misteriose d’Italia. Maurizio Tramonte, una delle due persone condannate in via definitiva all’ergastolo per la strage neofascista di piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974, otto morti), è stato estradato in Italia dal Portogallo, dove si trovava dallo scorso giugno. Tramonte, nato il 4 agosto 1952 a Camposampiero (Padova), è stato rintracciato a Fatima grazie alle indagini degli agenti dello Scip (Servizio per la cooperazione internazionale di polizia) unitamente agli omologhi portoghesi ed al contributo investigativo dei carabinieri del Ros di Brescia. Giunto a Fiumicino scortato dagli agenti dello Scip è stato portato nel carcere di Rebibbia. Insieme a lui era stato condannato pure Carlo Mari Maggi, come mandante della strage. Maggi, 82enne e in precarie condizioni di salute, rimane in detenzione domiciliare in attesa che Corte d’appello di Milano e Tribunale di sorveglianza di Venezia decidano tra ergastolo domiciliare per sopraggiunti limiti di età o, come avvenne per Erich Priebke, sul differimento della pena. “Con questo passo, in ritardo e purtroppo solo parzialmente, rispondiamo alla domanda di giustizia dei familiari delle vittime di quell’orribile atto criminale”, ha commentato il guardasigilli Andrea Orlando.