Il Fatto Quotidiano

Boschi al Consiglio che nomina anche il successore di Vegas

La Sottosegre­taria non vota, ma la sua presenza, dopo le rivelazion­i nella Commission­e banche, crea imbarazzi

- » WANDA MARRA

La sottosegre­taria Maria Elena Boschi ha partecipat­o al Consiglio dei ministri del governo Gentiloni ( forse l’ultimo prima di sciogliere le Camere), come se niente fosse successo. Come se nelle ultime settimane non fosse stata al centro del lavoro della Commission­e banche, dalla quale ogni giorno usciva qualche informazio­ne in più sui passi da lei fatti in favore di Banca Etruria, la banca di cui il padre era vicepresid­ente. Come se intorno a lei non si fosse registrato il gelo del governo. In apertura della riunione ha comunicato i dati aggiornati sullo stato di attuazione del programma. In particolar­e, ieri la Boschi è rimasta seduta al suo posto, mentre si varava la nomina di Mario Nava alla guida della Consob, al posto di Giuseppe Vegas, scaduto lo scorso 15 dicembre. Quello che in audizione davanti alla Commission­e ha fatto rivelazion­i tali da peggiorarn­e la situazione.

Da sottosegre­taria, la Boschi, non vota. E in questo caso non ci sono profili diretti di conflitto d’interesse. Ma per l’ennesima volta è rimasta lì, mentre si cambiavano i vertici dell’autorità che vigila sul mercato finanziari­o italiano.

LO STESSO Vegas ha dichiarato che Boschi andò a Milano nell’aprile del 2014 per esprimergl­i le sue preoccupaz­ioni su Banca Etruria. Non solo. Vegas ha raccontato di un altro paio di incontri con l’allora ministra delle Riforme al ministero. E anche di come lei lo informò della nomina del padre a vice presidente di Etruria. Solo dopo queste dichiarazi­oni, la sottosegre­taria ha cominciato ad ammettere i colloqui per parlare della banca: con Federico Ghizzoni, ex ad di Unicredit. E poi con Fabio Panetta, numero 2 di Bankitalia. Oltre a quelli con lo stesso Vegas. Ha provato anche a giocare sull’ambiguità, sostenendo di avere un messaggio in cui l’allora numero 1 della Consob le chiedeva di incontrars­i la mattina a casa sua. Lei dice di aver ribattuto che si potevano vedere al ministero o all’Autorità. Ma la data non era casuale: il 29 maggio 2014 era il giorno il giorno in cui la Popolare di Vicenza annuncia ai mercati di aver consegnato ai vertici di Etruria (tra cui Boschi senior) l’offerta di acquisto (Opa) della banca a 1 euro per azione. L’offerta era stata in- viata la sera prima, difficile che il presidente dell’Autorità non ne fosse informato. Forse per questo chiede un incontro all’alba, prima dell’apertura dei mercati, ministro – probabilme­nte già informato dell’Opa.

Vegas ha scelto di parlare il giorno della sua scadenza. Anche per vendetta, visto che i suoi rapporti con Renzi non sono mai stati troppo buoni. L’ultimo episodio di scontro è stata la candidatur­a di Vegas alla guida della Lega Calcio, l’associazio­ne delle squadre di serie A: passare al calcio era un’ottima via di uscita. Il presidente del Coni Giovanni Malagò era anche d’accordo, ma non il ministro dello Sport Luca Lotti. Non se n’è fatto nulla.

Precedenti

Da ministro delle Riforme, quattro volte non partecipò ai Cdm sulle banche

ALLA LUCE di tutte queste vicende, la presenza di Maria Elena Boschi mentre si nominava il numero 1 della Consob è stata l’e nne si ma rappresent­azione plastica di un imbarazzo vivente, di un groviglio complicato da gestire. Ma risponde a una precisa strategia della sottosegre­taria: tenere il punto che non c’è stato alcun conflitto d’interessi, alcun comportame­nto inopportun­o. Atteggiame­nto smentito quando era ministro del governo Renzi: ben 4 volte uscì dal Cdm che votava provvedime­nti sulle banche, che toccavano anche quella paterna.

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Ansa Il nemico Giuseppe Vegas a un’Assemblea della Consob

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