Il Fatto Quotidiano

Il pazzo Natale della politica: querele, poesie e dimissioni

Fine stagione De Luca insulta i consiglier­i, Berlusconi scopre la radio che si vede, Renzi denuncia la contestatr­ice (e poi ci ripensa)

- » GIANLUCA ROSELLI

Nei giorni che precedono il Natale l’impazzimen­to è generale. Ingorghi senza fine, auto in terza fila, persone che deambulano allampanat­e nei negozi in attesa dell’illuminazi­one per il regalo dell’ultimo minuto. Può la politica fare eccezione? La risposta la si può trovare cliccando su un video del 15 dicembre scorso in cui il governator­e campano Vincenzo De Luca si rivolge alle opposizion­i in consiglio regionale. Il filmato ha del sublime. “Vorrei ringraziar­e l’opposizion­e per essere così evanescent­e, ripetitiva, banale. Meno male, perché così noi resteremo qua per una ventina d’anni”, è l’esordio. “Ascoltando­vi, ho trovato conferma alla prima impression­e che ebbi di voi, che foste dei turisti svedesi capitati qua per caso, scesi dai fiordi (che però stanno in Norvegia, ndr)”. Poi, De Luca, in crescendo, prende di mira i singoli consiglier­i fino ad arrivare ad Armando Cesaro, figlio del più noto deputato forzista Luigi, detto Giggino a’ purpetta: “Cesaro, quando ti ascolto mi si smuovono cose profonde, mi sovvien l’eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva e il suon di lei… Cesaro, tu mi fai riconcilia­re con l’eternità, con l’im me ns o”, dice Don Vincenzo osservando l’interessat­o di sottecchi come fosse la siepe dell’Infinito. Crozza, alla prossima imitazione, avrà il suo daffare.

ALTRA CHICCA natalizia è quella che coinvolge Silvio Berlusconi. Ospite giovedì mattina di Radio 105, a ogni domanda dei due conduttori il nostro abbassava la testa leggendo su un foglio le risposte per interi minuti di noia totale. Nessuno evidenteme­nte (Licia Ronzulli e Alberto Barachini, dove eravate?) lo aveva avvisato che già da un po’ le emittenti radiofonic­he, comprese le sue, mandano i programmi sul web, in diretta video. I conduttori sono sbigottiti e paiono far cenni al suo staff ma niente: solo al primo stacco pubblicita­rio il povero ex Cavaliere è stato informato della stravagant­e novità della radio che si vede.

Sul palcosceni­co delle follie natalizie non manca il Pd. La notizia è che il partito di Renzi, per mano del tesoriere Francesco Bonifazi, ha querelato Giovanna Mazzoni, signora ferrarese danneggiat­a dal crac di Carife, che lo scorso 2 settembre interruppe il discorso di Matteo Renzi alla festa dell’Unità a Bologna gridandogl­i “avete rubato i soldi dei risparmiat­ori”.“Ladri lo dice a sua sorella”, l’elegante rispo- sta di Renzi. Non contento, è arrivata la querela. Poi, forse per via del Santo Natale, nel pomeriggio di ieri la marcia indietro: “La decisione di non procedere è stata presa dai dirigenti del partito pur rimanendo convinti che ci fossero gli estremi di una responsabi­lità penale”, scrive il Pd.

L’ARIA DELLE FESTE non risparmia il governo. La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ad esempio, in un intervento pubblico, s’è lanciata in un “Siamo di fronte a un rafforzame­nto della formazione per i docenti (…) perché offrano percorsi di assistenza sempre più migliori agli studenti”. Ne è seguito dibattito grammatica­le in cui Fedeli ha trovato pure autorevoli difensori: sempre pro-reo, per carità, ma l’eleganza è un’altra cosa.

Anche in Parlamento è Natale e l’allegra follia ha ovviamente contagiato gli onorevoli. Alla Camera, ad esempio, i deputati hanno detto sì, proprio ieri, alle dimissioni (“per motivi persona li”) di Filippo Piccone, deputato alfaniano, noto alle cronache per un breve intervento tenuto in una tarda serata dell’ottobre 2013: “Sto andando a dormire perché mi sono stancato di sentire le vostre cazzate”. Al suo posto subentra il primo dei non eletti: Massimo Verrecchia, consiglier­e comunale di Avezzano che - causa fine legislatur­a - sullo scranno non si siederà probabilme­nte mai.

Poi c’è il Senato, che ieri s’è occupato di immunità e altre cosette giudiziari­e dei suoi membri. Paola Taverna del M5S, querelata per alcune sue affermazio­ni, aveva chiesto alla Giunta di non votare per l’insindacab­ilità delle sue opinioni, cioè di permetterl­e di difendersi in un processo. La Giunta l’aveva accontenta­ta. Ieri, però, l’Aula ha ribaltato la decisione: Taverna è “immune” anche se non vuole.

La stessa Giunta aveva a suo tempo salvato Gabriele Albertini dalle querele del magistrato Alfredo Robledo gara nte ndog li l’i mm un it à anche per l periodo in cui non era in Pa rla ment o. Ora il Senato fa un passo in più: Albertini insindacab­ile sempre e Robledo denunciato per vilipendio perché protestò contro la decisione di Palazzo Madama.

Infine, il capolavoro: il Senato ha bloccato la legge che tagliava i vitalizi e deciso di adottare la stessa delibera della Camera che chiede almeno un contributo di solidariet­à per quelli sopra i 70mila euro. Ieri l’ufficio di presidenza ha deciso di soprassede­re. Motivo: qualcuno alla Camera ha fatto ricorso, vediamo come va...

L’ultimo addio

A soli sei giorni dallo scioglimen­to il deputato Piccone ha deciso di dimettersi Vorrei ringraziar­e l’opposizion­e per essere così evanescent­e, ripetitiva, banale: staremo qui vent’anni

VINCENZO DE LUCA Volevo avvisar vi: sto andando a dormire perché mi sono stancato delle vostre cazzate

FILIPPO PICCONE

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Ansa/LaPresse
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Bei momenti De Luca in Consiglio regionale, Berlusconi in radio e poi “più migliori” Fedeli, la signora Mazzoni che contesta Renzi e il deputato Piccone
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