L’uomo che mostra al M5S come si usa l’apriscatole
Sue le domande “giuste”
L’impressione
generale, ascoltando i lavori della Commissione d’inchiesta sulle banche, è che la maggior parte tra i parlamentari eletti all’alto incarico fossero lì per caso e non abbiano nemmeno ben capito cosa è successo; una minoranza aveva invece da regolare conti politici per sé o conto terzi e, peraltro, l’ha fatto anche male. Solo un commissario ha dato l’impressione di avere un’idea chiara di quel che voleva dall’inchiesta parlamentare e non è il caso che sia all’origine delle due “notizie” emerse dalle audizioni: è il senatore Andrea Augello, classe 1961, già giovane missino d’area rautiana, sindacalista della Cisnal e poi dell’Ugl, a Palazzo Madama dal 2006, nella legislatura della diaspora berlusconiana finito nel movimento Idea con Gaetano Quagliariello passando per il Nuovo centrodestra di Alfano.
SONO LE DOMANDEdi Augello al direttore di Consob che fanno esplodere lo scontro con Bankitalia sulle venete: Apponi ha infatti spiegato che Bankitalia non aveva comunicato alla commissione di controllo sulla Borsa i rilievi mossi a Popolare di Vicenza su metodi e criteri usati per fissare il prezzo delle azioni. Sempre su proposta di Augel- lo prima Apponi è stato messo a confronto col direttore della Vigilanza di Via Nazionale Carmelo Barbagallo come “testimone” e, poi, tutto il pacchetto è stato spedito alla Procura di Roma che ha aperto un fascicolo. È su Banca Etruria però che costruisce il capolavoro: prima si scontra col procuratore di Arezzo Rossi che aveva omesso di parlare di almeno un filone di inchiesta a carico di Pier Luigi Boschi, poi dissemina le audizioni (è stato il primo a chiedere di sentire Federico Ghizzoni) di briciole che conducono al ruolo di Maria Elena Boschi: una sua lettera a Pier Ferdinando Casini in cui chiedeva che il testimone Visco si preparasse su eventuali incontri con ministri ha fatto ritornare improvvisamente la memoria alla sottosegretaria sui suoi colloqui col vicedirettore di Banca d’Italia Panetta. E ancora: l’ammissione di Pier Carlo Padoan sulla “non autorizzazione” ai colleghi a trattare sulle banche come sugli scontri tra Tesoro e Palazzo Chigi su riforma delle Popolari e crediti fiscali che portano le impronte del caso Etruria. Guardare Augello in commissione vicino ai colleghi grillini rende di plastica evidenza che, ammesso di avere un apriscatole, poi bisogna saperlo usare.
Come si fa politica Grazie a lui emersi lo scontro tra Consob e Bankitalia e il caso Boschi-Banca Etruria