Call center e telemarketing: sì definitivo alla legge beffa
Dopo un anno di discussioni, è stata approvata la nuova legge sulle telefonate moleste che obbliga a rendere riconoscibili le chiamate che arrivano dai call ce nter.Ilt esto contro il tele marketing aggressivo è uscito, tuttavia, depotenziato dal Senato rispetto a quanto votato dalla Camera lo scorso agosto. Insomma, un compromesso per non penalizzare i gestori. Ma, come dicono i promotori, “è meglio averlo portato a casa per non perdere il lavoro svolto a tutela dei cittadini contro un assillo ai limiti dello stalking”.
LA PIÙ GRANDE novi tà della legge è l’iscrizione al Registro delle Opposizioni di tutte le utenze, sia fisse che mobili: oltre 117 milioni di numeri, contro un milione e mezzo attuali, che non dovranno più ricevere chiamate indesiderate, visto che viene meno la revoca dei consensi precedentemente espressi. Ma i fornitori potranno continuare a contattare gli ex clienti nei successivi 30 giorni dalla disdetta o dalla scadenza del contratto. È stata anche istituita la responsabilità solidale (condivisa) fra committente e call center: la società che ordina la campagna promozionale risponde delle violazioni commesse dal centralino.
Sul fronte delle criticità ci sono due elementi: il doppio prefisso e il numero richiamante. Se inizialmente era stato previsto un prefisso unico per le chiamate provenienti da call center ( tipo l’ 1 99 ) , d’ora in poi ci saranno due prefissi che identificheranno e distingueranno le attività statistiche da quelle finalizzate alla vendita, pubblicità e ricerche di mercato. Un meccanismo più complicato che rischia di confondere il cliente. Dal momento che i numeri dei call center non compariranno più anonimi potranno essere richiamati dagli utenti, ma a proprie spese. I più maligni dicono che così si rischia di cadere dalla padella alla brace e venire sottoposti a un’aggressiva politica di marketing.