La droga di Hezbollah passava sotto il naso “chiuso” di Obama
Jihad & coca Il presidente Usa, pur di non compromettere l’accordo nucleare con l’Iran, si sarebbe distratto sui traffici delle milizie sciite
Il voto dell’Onu contro la decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele è stato applaudito da tutto il mondo islamico. Ma a ritenersi i vincitori morali di questa disputa planetaria sono soprattutto i musulmani sciiti, sempre più forti nell’attuale sanguinoso riassetto degli equilibri geopolitici in corso in Medio Oriente. L’Iran, potenza guida degli sciiti, oltre ad aver saputo sfruttare la presenza dell’Isis sunnita in Medio Oriente, sta incassando i dividendi della sua Opa contro Israele, di cui si vanta essere il più acerrimo nemico. La tenuta dell’alawita nemico di Israele Bashar al Assad in Siria non è stata determinata solo dagli efferati bombardamenti degli alleati russi contro tutti i gruppi ribelli, non solo e tanto contro l’Isis, quanto dalla capacità bellica sul campo di Hezbollah.
Il “partito di Dio” sciita libanese è dalla sua fondazione innanzitutto la longa manus militare di Teheran a Beirut e a Damasco. Col tempo però è diventato anche un partito politico sempre più influente nel Paese dei cedri. Perché, valendo la legge del più forte, la potente milizia paramilitare di Hezbollah in parte finanziato dall’Iran e in parte dal traffico di droga, non ha eguali sul terreno. Certo l’afflato religioso dei suoi soldati irregolari conta molto, ma contano anche i lauti stipendi che ricevono e la potenza delle armi che imbracciano e dell’artiglieria pesante e sofisticata di cui sono dotati. Che supera di gran lunga quella in dotazione all’eser- cito regolare libanese, volutamente mantenuto debole dalla comunità internazionale per tentare di rendere questo staterello neutrale dopo la lunga e devastante guerra civile conclusasi nel 1990. Ma anche per proteggere Israele a cui Hezbollah tuttavia è riuscito a infliggere una sconfitta nella guerra lampo del 2006.
A CONTRIBUIRE al consolidamento del potere finanziario di Hezbollah però sarebbe intervenuta pesantemente anche una delle voci più remunerative del mondo del business illegale: la droga. Non si tratta dell’hashish prodotto nella valle della Beqa, nel nord est del Libano al confine con la Siria, sotto il controllo da anni di Hezbollah. L’hashish sarebbe servito all’inizio ma il core business ora è costituito dalla cocaina, almeno a leggere l’inchiesta del sito americano Politico pubblicata recentemente. Secondo il pool investigativo del sito di informazioni più accreditato degli Usa,
Hezbollah è entrato nella filiera della distribuzione della “neve” proveniente dalla Colombia. Passando attraverso il Venezuela, dove Hezbollah può contare sull’appoggio di Maduro e del vicepresidente Tareck el Aissami di origine siro-libanese, aperti sostenitori del partito armato sciita, la cocaina viene imbarcata per l’A- Hezbollah, il “Partito di Dio” è nato nel 1982 e rappresenta gli interessi della minoranza sciita libanese Appoggiata storicamente dalla famiglia presidenziale siriana degli Assad e vicina al regime sciita iraniano In questi anni ha combattuto in Siria contro l’Isis frica occidentale. Una volta sbarcata nei corrotti staterelli africani, la cocaina verrebbe nuovamente fatta salpare, occultata nei modi più fantasiosi, verso i porti europei, tra cui Gioia Tauro. Hezbollah baratterebbe le partite di droga con partite di armi e il resto lo userebbe per corrompere il mondo politico libanese dove gioca ormai un ruolo fondamentale essendo presente con ministri, parlamentari, giudici e giornalisti nell’assetto istituzionale del Paese. Politico nel denunciare con un’inchiesta durata più di un anno e zeppa di evidenze la trasformazione di Hezbollah in una vera e propria organizzazione criminale, ha messo a nudo anche i “compromessi” a cui l’allora presidente Obama sarebbe sceso.
I punti Lunga inchiesta
Per finanziarsi il movimento libanese si appoggia al venezuelano Maduro
“NELLA SUA determinazione nell’assicurarsi un accordo nucleare con l’Iran, l’Amministrazione Obama ha fatto deragliare un’ambiziosa campagna di investigazione, sostenuta da una legge votata al Congresso, contro il traffico di droga da parte del gruppo terroristico appoggiato dall’Iran”, scrive Politico, aggiungendo: “Proprio mentre il partito armato stava immettendo una nuova ondata di cocaina negli Stati Uniti”. Negli Usa gli uomini di Hassan Nasrallah assieme a quelli del vicepresidente-compagno di partito di Maduro, hanno organizzato anche un export di aiuto usate verso l’Africa per pulire i proventi del traffico di droga. Una cosa è certa: l’Iran sostiene questo modus operandi de i propri adepti e Obama ha sacrificato la propria moderazione per portare a casa un accordo controverso.
La campagna, soprannominata “Progetto Cassandra”, era stata lanciata nel 2008 dopo che la Drug Enforcement Adm i n i s t ra t i o n aveva raccolto prove che Hezbollah si era trasformato da organizzazione militare e politica concentrata in Medio Oriente in un sindacato criminale internazionale che alcuni ricercatori ritenevano stesse già raccogliendo 1 miliardo di dollari l’anno.