E ora Gentiloni e la Pinotti disboscano il Giglio Magico
Gentiloni e Mattarella impongono un drastico rinnovo a Forze armate e istituzioni: arrivano solo tecnici lontani dai partiti
Con le nomine decise ieri dal Consiglio dei ministri è ufficialmente iniziato il dopo-Renzi: nessuno dei vertici di autorità indipendenti e forze armate nominato è riconducibile al segretario Pd, che sembra non aver avuto un ruolo nel processo di selezione. Dopo le polemiche che hanno accompagnato l’uscita di Giuseppe Vegas d a ll a Consob, l’autorità che vigila sulla Borsa, al suo posto arriva un alto funzionario europeo, Mario Nava, 51 anni, bocconiano con dottorato a Lovanio ( Belgio). Ha insegnato in varie università tra cui quella di San Pietroburgo (dove ha conosciuto la moglie) e oggi è direttore per la stabilità finanziaria e la gestione delle crisi della direzione generale della Commissione che si occupa di servizi finanziari. A Bruxelles ha lavorato con Mario Monti e Romano Prodi.
L’ARRIVO di Nava alla Consob è una mezza rivoluzione: perché è un economista che conquista una poltrona di solito affidata a giuristi e poi perché dai tempi di Tommaso Padoa-Schioppa mancava un presidente con questo profilo internazionale, oggi decisivo per l’integrazione necessaria dell’autorità nella vigilanza europea. La scelta del premier Paolo Gentiloni di una nomina così rapida (Vegas è scaduto il 15 dicembre) avrà come prima conseguenza di accorciare la reggenza di Anna Genovese, la commissaria Consob con la maggiore anzianità di servizio, che invece è riconducibile ai giri della Toscana renziana, visto che è stata nominata dal governo Renzi e ha lavorato a lungo nello studio Tombari, dove ha fatto pratica Maria Elena Boschi. Dopo la settimana di accuse e ammissioni su Banca Etruria, la sottosegretaria è stata comunque presente al Consiglio dei ministri in cui si nominava il capo della Consob (che dovrà occuparsi anche di alcuni procedimenti sanzionatori ancora aperti che riguardano Pier Luigi Boschi, papà di Maria Elena).
Silvio Berlusconi e il centrodestra speravano di incassare la nomina di un commissario Consob in caso della nomina di un presidente renziano. E invece Gentiloni, oltre a un tecnico come numero uno, spiazza le attese dei partiti e indica come membro del collegio un uomo che viene da ll ’ intelligence, P ao lo Ci oc ca , oggi vicedirettore del Dis (il coordinamento dei servizi segreti) che in passato ha lavorato anche in Banca d’Italia, esperto di sicurezza nel settore della finanza e in ottimi rapporti con Gianni Letta.
Dai carabinieri viene congedato il generale Tullio Del Sette, indagato per rivelazione di segreto nell’a m b it o dell’inchiesta Consip che riguarda Tiziano Renzi e le corruzioni intorno al maxi-appalto da 2,7 miliardi di euro. Un anno fa il governo Gentiloni lo aveva prorogato anche come segnale di fiducia dopo la notizia dell’indagine, ora il premier ha scelto la discontinuità. Il nome proposto dal ministro della Difesa Roberta Pinotti, che nelle scorse settimane aveva già avuto l’approvazione del Quirinale, è stato quello di Giovanni Nistri. Ha prevalso su Ilio Ciceri, altro generale molto stimato e sostenuto dal ministro dell’Interno Marco Minniti . Nistri, che ha una competenza specifica sui dossier che riguardano i beni culturali, si è guadagnato nel tempo la fiducia di due interlocutori importanti di Gentiloni, cioè l’ex ministro Francesco Rutelli e quello attuale, Dario Franceschini, che ai tempi del governo Letta gli affidò un maxi-progetto su Pompei col compito di evitare infiltrazioni criminali (e ci è riuscito).
Dopo Vegas Sulla Borsa vigilerà Mario Nava, alto funzionario Ue, con Paolo Ciocca, uno 007 Il comandante Al vertice dell’Arma al posto dell’indagato Del Sette arriva da Pompei Giovanni Nistri
PINOTTI E GENTILONI hanno imposto una svolta anche all’esercito. Finisce il mandato di Danilo Errico, poco propenso ai cambiamenti, e restano delusi gli apparati che avrebbero voluto continuità con il suo stile e che quindi sostenevano la nomina del generale Claudio Mora e arriva un nome con un profilo internazionale, lonta- no dal sottobosco romano: il generale Salvatore Farina che ha operato in Kosovo ed è reduce da un’esperienza di comando Nato a Brunssum, in Olanda. È stato scelto per applicare il libro bianco di riforma della Pinotti e per il suo approccio inter- forze, nel tentativo di superare le resistenze dei vari corpi delle forze armate a cooperare.
Novità anche per i servizi segreti: il professore della Sapienza Roberto Baldoni, un civile, diventerà vicedirettore del Dis con la delega alla sicurezza cyber, la posizione che a suo tempo Renzi avrebbe voluto per M a rc o Carrai. Sempre al Dis ottiene un posto da vicedirettore Carmine Masiello, generale, già consigliere militare di Palazzo Chigi con Renzi (ma non ascrivibile alla tribù dei renziani). All’Aise, i servizi esteri, viene promosso il capo di gabinetto del direttore Alberto Manenti: Giuseppe Caputo di v e nt a
vicedirettore. Dal Colle Sergio Matta
rellasi è raccomandato affinché il nuovo presidente della Corte dei Conti, la magistratura che vigila sulla Pubblica amministrazione, avesse un mandato pieno e lungo: il governo ha quindi nominato il più giovane dei papabili, An
gelo Buscema, che ha davanti quattro anni e mezzo.
Nelle nomine al Consiglio di Stato si misura l’e ff et to Gentiloni: diventa consigliere Luigi Fiorentino ,a lungo al l’Antitrust e oggi stretto collaboratore del premier a Palazzo Chigi ( dove resterà), e con lui Mauro Bona
r et ti , oggi capo di gabinetto del ministero dei Trasporti. Bonaretti è collaboratore di Graziano Delrio fin da quando era sindaco di Reggio Emilia: la sua nomina pare un segnale di attenzione di Gentiloni a quella parte del Pd che sta iniziando a costruire il dopo-Renzi, in previsione di un disastro elettorale a marzo.