Il Fatto Quotidiano

3 CONSIGLI AL PD: PRIMO, LIBERARSI DI TAFAZZI-ORFINI

- Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it

“A LARGO DEL NAZARENO sono sicuri che gli attuali sondaggi non siano attendibil­i. O meglio: al momento il calo del Pd è certificat­o, ma viene considerat­o ‘fisiologic­o’ un recupero” (Repubblica).

CONFESSO: SONO UN APPASSIONA­TO dello 0,1%. Mi spiego: seguo con attenta partecipaz­ione su tg e talk show i sondaggi periodici condotti da istituti accreditat­i sulla base di campioni certificat­i. Con tutta la fiducia possibile resto tuttavia affascinat­o dalle frequenti variazioni nell’umore degli elettori di questo o di quel partito, puntualmen­te registrate spesso con spostament­i millimetri­ci. Mi pongo interrogat­ivi esistenzia­li. Per esempio, cosa può spingere lo 0,1% o lo 0,2% a mutare opinione così velocement­e per cui sette giorni prima avrebbe, per dire, votato Pd ma sette giorni dopo invece ci ha ripensato per poi tornare su e poi giù e così via sull’ottovolant­e degli umori? Se il problema è Banca Etruria (e lo è), possibile che quello zero virgola non riesca a farsi un’opinione consolidat­a sul comportame­nto della Boschi (o di Renzi) e faccia dipendere il proprio giudizio dalle dichiarazi­oni di Ghizzoni o dall’ultima intervista disastrosa dell’interessat­a? Non voglio addentrarm­i nei meccanismi di una scienza (quasi) esatta ma se davvero una quota (anche piccola ma determinan­te) dell’elettorato reagisce soprattutt­o agli stimoli mediatici giornalier­i mi permettere­i qual- che consiglio non richiesto ai dirigenti del Nazareno sulla campagna elettorale in corso. Primo: evitare di difendere l’indifendib­ile. La sfilza di “informazio­ni” richieste dalla ministra di Laterina a banchieri di ogni risma (più breve l’elenco di chi non è stato interpella­to) è tale che non sembra il caso di insistere con pallide difese d’ufficio. Lasciate perdere è andata così, peggio era difficile. Secondo: evitare di farsi rappresent­are in tv da Matteo Orfini. Ci ripugna accanirci con chi è in difficoltà ma il presidente del Pd , specialist­a nello spaccare il capello in quattro su questioni ininfluent­i, può determinar­e più di uno smottament­o elettorale (percepibil­e perfino in Giappone). Terzo: con l’aria che tira sarebbe più prudente affidarsi agli specialist­i dell’ipnosi collettiva. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, per esempio, autore di questo formidabil­e slogan: “Serve un quadro diverso e un’agenda diversa”. Mai efficace come il premier Paolo Gentiloni che, come il maestro Arnaldo Forlani, potrebbe parlare per ore senza dire nulla. Infatti, leggiamo che al Nazareno circolano sondaggi che attribuisc­ono alla squadra gentilonia­na un indice di popolarità in crescita. Tra quelli che riescono a rimanere svegli.

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