Il Fatto Quotidiano

Avvocatura dello Stato, tagli per i praticanti

Nella manovra c’è anche la sforbiciat­a alle borse di studio per i giovani

- » LUCIANO CERASA

Lamanovra è stata approvata a tappe forzate e a colpi di fiducia anche per fare in modo che i poveri avvocati dello Stato abbiano assicurato il loro bravo panettone (anch’esso di Stato). Siamo ufficialme­nte fuori della crisi, come ha certificat­o il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Ma gli italiani, che in queste ore stanno tirando la cinghia perfino sui regalini di Natale con un bel 10% in meno rispetto agli acquisti dell’anno scorso, non si danno per convinti.

IN PARLAMENTO si festeggia. Nella manovra elettorale e pre-natalizia approvata ieri dal Senato, oltre ai mille-bonus (dalla casa al bebè, dagli universita­ri ai diciottenn­i e agli Stradivari) si sono visti assegnare regalie perfino i dirigenti del ministero dell’Economia che compilano la legge di Bilancio stessa. E anche gli avvocati dello Stato hanno reclamato un giusto riconoscim­ento. Ma a spese delle borse di studio dei giovani praticanti dell’organo della Pa, che svolgono molto lavoro e non prenderann­o a questo punto nemmeno un centesimo. Lo stipendio di uno degli esperti legali ai quali “sono assegnati compiti di consulenza giuridica e di difesa delle Amministra­zioni statali in tutti i giudizi civili, penali, amministra­tivi, arbitrali, comunitari e internazio­nali” come recita il sito istituzion­ale, sfiora spesso e volentieri i 240 mila euro fissati come tetto massimo retributiv­o per i grand commisdell­o Stato.

NEL 2018 stabilisce la legge di Bilancio appena approvata, “al fine di assicurare l’es pletamento dei compiti ad essi assegnati dalla legge le dotazioni organiche degli avvocati dello Stato e dei procurator­i dello Stato sono aumentate, rispettiva­mente, di venti unità”. “Al medesimo fine” il comma successivo modifica l’articolo 9, comma 4, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90. Nel 2014, con il dl 90, il governo Renzi aveva ridotto della metà le “propine” degli avvocati dello Stato, ossia i soldi in più che percepisco­no rispetto allo stipendio base nel caso di vittoria nelle cause. In buona sostanza, se prima incassavan­o 100, do- po il dl 90 incassavan­o solo 50: 25 sarebbero finiti nel fondo per la riduzione della pressione fiscale e il restante 25 avrebbe dovuto finanziare borse di studio per i giovani praticanti dell’avvocatura.

Scontri generazion­ali Il governo ha assunto il ruolo di Robin Hood al contrario dopo le proteste dei “vecchi”

GLI AVVOCATI dello Stato si sono molto arrabbiati (si parlava di una sforbiciat­a di oltre 100mila euro l’anno) e hanno impugnato la norma. La faccenda è finita addirittur­a alla Corte costituzio­nale che però (sentenza 237/2017) ha stabilito che la sforbiciat­a era legittima. A mettere riparo all’ingiustizi­a è intervenut­o al fine il legislator­e, che si è assunto il ruolo, come spesso accade, di Robin Hood al contrario.

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LaPresse Fine corsa Con la legge di Bilancio il governo Gentiloni è al capolinea, resta l’ordinaria amministra­zione

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