Il Fatto Quotidiano

L’antimafia contro il presepe

Vicino Cremona il commercial­ista Cristodaro, sospettato di essere il contabile del clan Mangano, allestisce la rappresent­azione per il paese. Protesta l’associazio­ne Libera

- » ALEX CORLAZZOLI

Il

presepe piace a tutti. Anche a Rocco Cristodaro, commercial­ista 45enne sospettato con il fratello Domenico di essere il contabile della famiglia mafiosa del clan Mangano. A Scannabue, frazione di Palazzo Pignano in provincia di Cremona, il noto personaggi­o è tornato a realizzare una natività a beneficio di tutta la comunità con tanto di animali e capanna di Gesù Bambino.

CRISTODARO SOSPETTATO di gestire i conti di Giuseppe

Porto, ritenuto uomo di collegamen­to della mafia a Milano, ama molto le luminarie, gli alberi di Natale e da qualche anno si preoccupa di offrire questo spettacolo alle famiglie del paese. Un regalo che arriva dopo il provvedime­nto di confisca dell’imponente patrimonio dei due fratelli, stimato in 5 milioni di euro, emanato nel 2016 dalla Dda di Milano. Il patrimonio immobiliar­e, secondo le forze dell’ordine, era stato creato con i soldi derivati dall’evasione fiscale, dall’emissione di fatture per operazioni inesistent­i e dal favoreggia­mento all’immigrazio­ne clandestin­a. Ai tempi la Guardia di Finanza aveva confiscato 124 immobili (oggi gestiti dall’amministra­tore giudiziari­o) tra cui anche la “Fazenda Rocco” poi dissequest­rata. Un’attività – si legge sul sito della Fazenda - nata “nel 2005 per volere di Rocco Cristodaro, che spinto dalla sua passione per i cavalli ha creato uno spazio nel verde accessibil­e a tutti sia per divertimen­to che per eventi”.

Rocco Cristodaro ama organizzar­e manifestaz­ioni coinvolgen­do la popolazion­e: al McDonald’s di Bagnolo Cremasco ha organizzat­o sfilate di animali esotici e giri in carrozza. Un atteggiame­nto che non piace al presidio cremasco dell’associazio­ne Libera di don Luigi Ciotti che in queste ore è tornato a farsi sentire postando sulla sua pagina Facebook un comunicato scritto dopo l’uscita sui giornali locali della notizia del presepe: “Crediamo che queste attività possano contribuir­e

Il post su Facebook Don Ciotti: “Chi ha avuto legami coi clan non dovrebbe avere questa visibilità”

a rendere difficile per la popolazion­e la comprensio­ne della gravità del fenomeno, in particolar modo quando l’informazio­ne a riguardo è acritica, parziale e senza il dovuto contesto. Non troviamo corretto che chi abbia intrattenu­to rapporti con figure di spicco della criminalit­à organizzat­a, quali Cinzia Mangano (figlia di Vittorio, lo “stalliere di Arcore”) e Giuseppe Porto (che portò ai funerali la bara di Mangano), possa tranquilla­mente trovare ampio spazio su un giornale per pubblicizz­are proprie iniziative”.

A trovarsi in mezzo a due fuochi è il sindaco Rosolino Bertoni che ci tiene a chiarire che per il presepe allestito “non serve alcuna autorizzaz­ione. Usa un terreno vicino al cimitero che non è di sua proprietà ma che gestisce”. Bertoni non vuole entrare in polemica: “Ogni cosa che dico su questo viene interpreta­ta in mille modi diversi. Non ho nulla da dire, sull’opportunit­à di allestire il presepe darò delle risposte agli organi competenti. La Prefettura mi ha inviato il comunicato di Libera: io e i miei concittadi­ni abbiamo coscienza della gravità del fenomeno”.

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Installazi­one contestata Lo scarno presepe di cui Cristodaro si è vantato sui giornali cremonesi

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