Vaticano, il presepe filogay scatena la destra clericale
Vestire gli ignudi Un pastore senza veli e le “allusioni omoerotiche” Intanto sull’“Amoris Laetitia” Buttiglione si schiera con il Papa
“El’angelo diede l’annunzio ai pastori dormienti?”. Ma dove sono finiti i pastori? Oscurato dal fondamentale dibattito su “Spelacchio”, l’albero laico- grillino della Capitale, c’è un altro pezzo di Roma, di osservanza cattolica, che si accapiglia da settimane sul presepe allestito in piazza san Pietro. Colpa di un corpo nudo, ben scolpito, al punto da apparire come un “palestrato” oppure suggerire “allusioni omoerotiche”, secondo le critiche apparse sui siti che combattono la Chiesa di Bergoglio.
Il corpo dello scandalo, in teoria, è la rappresentazione di una delle sette opere di misericordia, chiaro omaggio alla rivoluzione francescana del papa: “Vestire gli ignudi”. E c’è pure un cadavere velato a testimonianza di un’altra opera di misericordia: “Seppellire i morti”.
COSÌ A FAR partire l’ennesimo attacco della destra tradizionalista o dottrinaria o clericale o farisea è stato un lungo reportage di LifeSiteNews, portale americano tra i più popolari nel mondo dei cattolici conservatori e ferocemente anti-bergogliano. A sua volta l’articolo è stato ripreso dai maggiori siti o blog clericali d’Italia. Di qui critiche e polemiche, anche perché nel reportage vengono riportate le parole di un esponente d el l’Arcigay di Napoli: “La presenza del presepe vaticano per noi è un motivo per essere ancora più felici. Per la comunità omosessuale e transessuale a Napoli è un importante simbolo di inclusione e integrazione”.
Non è un caso che vengano citati anche i transessuali. Il presepe di san Pietro, quest’anno, è stato infatti donato dall’abbazia di Montevergine, in provincia di Avellino. Cioè, dal santuario dove si ve- nera la Madonna nera soprannominata “Mam ma Schiavona” e che nel 1256 avrebbe salvato due gay dell’epoca legati a un albero per i loro “vizi contronatura”. Ed è per questo che ogni anno, a Montevergine, nella festa della Candelora a febbraio (giorno della presentazione di Gesù Bambino al tempio) c’è una processione di ricchioni e femminielli che richiama il culto pagano di Cibele, dea simbolo dell’androginia. E di “discesa nel neopaganesimo” ha scritto e parlato lo storico Roberto de Mattei, già consigliere di Gianfranco Fini e tra i più agguerriti oppositori di papa Francesco in nome della Dottrina, con la maiuscola: “Questo fa presagire una nuova persecuzione neopagana contro coloro che rimangano fedeli al cattolicesimo”. In pratica, il movimento Lgbt sarebbe un movimento religioso- pagano che“sdogana” il sesso proibito a onta della Legge cristiana.
IL DIBATTITO è lungo e complesso (c’è per esempio chi si interroga teologicamente sulle ragioni che indussero la Madonna a salvare i due gay, per la serie “vai e non peccare più”) e fra le critiche al presepe più cliccate c’è quella vergata dal giornalista Aldo Maria Valli che si occupa di Vaticano per la Rai e ha fatto la telecronaca della Santa Messa della notte di Natale celebrata dal papa: “In tutto questo attivismo e a questo incrociarsi di sguardi e di membra umane, Giuseppe e Maria sembrano quasi due intrusi, capitati lì per caso”. Le critiche di Valli, abbinate a ben due libri scritti da lui nel 2017 contro la rivoluzione di Bergoglio, aprono un altro capitolo inedito della guerra di religione in corso: non era mai accaduto che il fior fiore dei vaticanisti italiani (tra cui Sandro Magister dell’ Espresso) contestasse apertamente il papa con pubblicazioni e blog.
Per fortuna che il pontefice può consolarsi con la “conversione” di Rocco Buttiglione, filosofo e democristiano di destra. Buttiglione ha difeso l’Amoris Laetitia con le aperture ai divorziati dai fatidici dubia dei cardinali conservatori. Non solo, ma con l’introduzione affidata al cardinale tedesco Gerard Ludwig Mueller ha sottratto al fronte clericale la bandiera più importante e prestigiosa da sventolare contro la misericordia di Francesco.
In questo incrociarsi di sguardi e di membra umane, Giuseppe e Maria sembrano due intrusi, capitati lì per caso