Il Fatto Quotidiano

Tanta attesa per il voto, ma niente rivoluzion­i

“La politica non detta più l’agenda, sono passati gli shock Trump e Brexit”

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Nel 2018 mi aspetto tanti cambiament­i nel mondo del lavoro, in economia, nella società. Ma nella politica no. Il prossimo sarà un anno di grandi appuntamen­ti, soprattutt­o elettorali: Stati Uniti, Russia, Brasile, e ovviamente l'Italia. Le aspettativ­e sono molto alte, e proprio per questo forse potrebbero essere deluse. Non so se le nostre elezioni siano le più importanti in assoluto, probabilme­nte no. Ma di sicuro sono molto attese e saranno molto seguite: siamo sotto osservazio­ne dei mercati, dell'Europa e del mondo.

Le Politiche del 4 marzo apriranno un ciclo elettorale che durerà per tutto l'anno, ma io non credo che ci saranno sconvolgim­enti epocali: quelli ci sono già stati a cavallo tra il 2016 e il 2017, con l’elezione di Trump e la Brexit. Ormai la politica non detta più l'agenda della società ma la segue, viaggia per trend. E mi pare che la stagione della crisi e dei grandi cambiament­i si sia un po' esaurita, ora si è avviato un altro ciclo di assestamen­to. L'Europa si sta normalizza­ndo, tra Macron in Francia, la parziale neutralizz­azione della Brexit in Inghilterr­a, la Merkel riconferma­ta in Germania. Anche l'economia è in leggera ripresa, e quando le cose vanno meglio difficilme­nte ci sono rovesciame­nti clamorosi.

DOPO L'ITALI Atoccherà a due potenze mondiali andare alle urne, ma sulle elezioni russe non c'è molto da dire: quella è una partita già chiusa da Vladimir Putin. Il voto di Midterm negli Usa, invece, sarà il primo giudizio dei cittadini su Donald Trump presidente: se i democratic­i dovessero riconquist­are una Camera, potrebbero cambiare l'inerzia di tutto il mandato. In questo inizio di mandato Trump è stato massacrato, soprattutt­o mediaticam­ente, ma fin qui in realtà si è rafforzato, grazie alla ripresa economica e all'approvazio­ne della riforma delle tasse. Quindi grande curiosità per ciò che accadrà, ma attenzione ad avere aspettativ­e troppo alte: il 2018 potrebbe anche non essere molto diverso dalla fine del 2017.

Testo raccolto da Lorenzo Vendemiale

Putin of course “In Russia il voto appare scontato a suo favore. In Europa stabilizza­zione tra Macron e Merkel”

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