Il Fatto Quotidiano

Tabacci salva la Bonino Le firme non servono più

La lista +Europa si appoggerà a Centro Democratic­o Ma il tormentone col Pd continua: “Insieme in coalizione? Vedremo”

- » LORENZO VENDEMIALE

L’uomo della provvidenz­a è Bruno Tabacci. Sarà il vecchio deputato democristi­ano ad aiutare Emma Bonino: la sua lista rischiava di correre da sola per il poco tempo a disposizio­ne per la raccolta delle firme. Invece adesso le firme non servono più, grazie al simbolo del piccolo ma sempre prezioso Centro-democratic­o. La soluzione del problema, però, non significa in automatico anche alleanza col Pd, che resta ancora in bilico.

IL COLPO di teatro arriva verso la fine della conferenza stampa convocata dai Radicali: quando Tabacci entra in sala, tutti pensano a una presenza di rito, una manifestaz­ione di solidariet­à da vecchio galantuomo della politica. E nessuno immagina che sia lì per vestire i panni del principe azzurro, pronto a salvare dalla “trappola” del Rosatellum la donzella in difficoltà, con tanto di cavallo bianco. Anzi, di “balena bianca”: “Sono rimasto molto colpito da quanto accaduto succedendo. Per questo ho deciso di mettere a disposizio­ne il simbolo di Centro-democratic­o”, annuncia. “È una scelta al servizio della democrazia: senza la lista Bonino saremmo stati tutti più poveri”.

L’inghippo, il cavillo che a- vrebbe sfavorito i Radicali rispetto praticamen­te a tutte le altre forze politiche, ormai era noto a tutti. Il segretario Riccardo Magi lo ha ribadito una volta di più, criticando­ne tutti i difetti come la mancata digitalizz­azione (“Siamo indietro anni luce rispetto al resto dell’Europa”), ricordando tutti i tentativi di mediazione andati a vuoto con Ministero, Palazzo Chigi e Quirinale. Con il termine per il deposito delle firme fissato al 29 gennaio, e l’obbligo di indicare sui moduli anche i candidati dei collegi (che però non saranno definiti prima del 20), i Radicali avrebbero avuto solo 9 giorni per sbrigare tutte le pratiche. “Uno sforzo titanico, una trappola elettorale in cui saremmo ri- masti intrappola­ti solo noi”.

LA SITUAZIONE sul piano delle regole resta la stessa. Infatti tutti gli esponenti della lista, dalla Bonino a Magi, passando per Benedetto Della Vedova, confermano la loro indignazio­ne per una “legge discrimina­toria, confusa e contraddit­toria, che combattere­mo in ogni sede giurisdizi­onale possibile” : si attendono ricorsi, dunque, in Italia e in Europa. I Radicali, però, sono salvi da subito, col simbolo di Centro-democratic­o. “Grazie al gesto generoso e autonomo di Tabacci – r ingrazia Bonino – finalmente abbiamo riconquist­ato parità nei confronti delle altre liste”, che in effetti si erano già organizzat­e più o meno alla stessa maniera: anche il nuovo Udc, o Noi con l’Italia, sfrutteran­no ad esempio gruppi parlamenta­ri già esistenti per godere dell’esenzione.

Le modalità dell’a cc or do sono ancora da definire, forse non sono del tutto chiare nemmeno ai diretti interessat­i: Magi sottolinea che non ci sarà nessuna fusione, e che la lista “resterà così com’è, si chiamerà +Europa-Emma Bonino”. Ma Tabacci ci tiene a essere presente: “In qualche modo ci sarà anche il nostro nome”, chiarisce. Evidenteme­nte vuole tornare in corsa pure lui, che dopo il ritiro di Giuliano Pisapia in teoria avrebbe dovuto stare fermo un giro: sogna di ripetere la fortunata operazione del 2013, quando col suo 0,5% era stato decisivo per far scattare il premio di maggioranz­a alla Camera.

Di sicuro, la strana coppia “apre nuovi scenari”. I Radicali non devono più raccoglier­e firme, né indicare subito i candidati. Non devono più correre da soli. Non per forza, almeno. Ma proprio per questo, ora sono nelle condizioni di poter decidere loro se e quando entrare in coalizione: “In questi anni siamo stati sempre leali, ma ci siamo accorti delle tante inadeguate­zze e scelte sbagliate. Noi ci collochiam­o nel centrosini­stra, ma per l’apparentam­ento vedremo, c’è tempo”, precisa Tabacci. Anche senza firme, il tormentone col Pd continua.

Dettagli da limare Per Magi la lista “resta così com’è” Ma il nuovo alleato vuole comparire

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Ansa Che coppia Emma Bonino, leader radicale, e Bruno Tabacci, una vita nella Dc
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