Il Fatto Quotidiano

Juve-Toro, senza commento è anche meglio

- » ANDREA SCANZI

Più

di 6 milioni, per un derby trasmesso senza telecronac­a da Rai1 e valevole per i quarti di Coppa Italia, sono una cifra enorme. Lo share che ne è conseguito – 23% – ha sbaragliat­o la concorrenz­a della prima serata di due giorni fa. Nessuno ha potuto nulla contro i 6.028.000 spettatori di Juventus- Torino. Forse sarebbe accaduta la stessa cosa anche con la telecronac­a. Di sicuro ha aiutato la controprog­rammazione non proprio fortissima, come pure il blasone delle due squadre. La partita è stata bella. E magari ha aiutato pure l’ennesimo disastro dell’arbitro Doveri sul 2-0 Juve, capace di sbagliare tanto in diretta ( e ci sta) quanto dopo aver visto e rivisto il Var (e questo ci sta un po’ meno). Eppure, questa cosa dello sciopero dei giornalist­i Rai che porta bene alla Rai, forse insegna qualcosa.

NON È LA PRIMA VOLTA che ciò che sembra limitare un evento televisivo, finisce neanche troppo par ados salme nte per aiutarlo. Da anni Rai Sport pare rimasta, fatti salvi nobili casi, al Cenozoico. La sera prima, per Napoli-Atalanta, il commento tecnico era affidato ad Amelia: tutto molto bello, a parte il fatto che Amelia sembrava esser passato di lì per caso. Il salotto del post-partita contemplav­a poi Bruno Gentili, sempre con quella sua aria da “io uso ancora la cornetta Sip e mi trovo ben in o”, e i l tanto competente quanto costanteme­nte fosco – e inutilment­e serissimo – Mario Sconcerti. Allegria portami via. La Rai, quando si occupa di calcio, a dispetto di non poche persone capaci – per esempio alla Domenica Spor- tiva – ha un’aria così polverosa che, per rappresagl­ia, ti verrebbe voglia di farti una dose di grammofono per sentirti quasi moderno.

Se da una parte ci sono le iperboli caricatura­li dei Caressa e derivati, dall’altra c’è la Rai che risponde con un approccio che – lungi dall’essere felicement­e vintage – si rivela solo vecchio. Oltremodo vecchio. E allora, per contrasto, il silenzio assurge a commento migliore.

DEL RESTO, QUANDO è bella, una partita di calcio è autosuffic­iente: non ha bisogno di troppe parole e troppi commenti. Il risultato di mercoledì sera, nel suo piccolo, è una bella notizia: dice che il calcio non ha alcun bisogno dei professori­ni logorroici e nemmeno dei nerd che sanno tutto di mercato e statistich­e, ma non sanno comunicare e men che meno scaldare. Nell’era degli urlatori tremebondi e dei telecronis­ti tifosissim­i, fa piacere che gli spettatori rispondano con un desiderio garbato di quiete. Di rarefazion­e. Appunto: di silenzio.

 ??  ?? Oltre sei milioni di spettatori hanno seguito la partita. Battuti Canale 5 (si è fermato al 10,4%) e Rai2 (8,2%)
Oltre sei milioni di spettatori hanno seguito la partita. Battuti Canale 5 (si è fermato al 10,4%) e Rai2 (8,2%)
 ?? LaPresse ?? Due a zero Il goal con cui Mandzukic fissa il risultato che porta la Juve in semifinale
LaPresse Due a zero Il goal con cui Mandzukic fissa il risultato che porta la Juve in semifinale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy