Nuovi scontri al cantiere Tap E D’Alema chiede lo stop ai fogli di via del questore
▶RIPRENDONO gli scontri tra manifestanti e polizia sulla provinciale che collega Melendugno a San Foca, in Salento. Alle 16:30 di ieri circa centocinquanta cittadini, tra cui anziani, minori e donne, hanno fermato due betoniere scortate dalle forze dell’ordine e dirette al cantiere Tap dove approderà il discusso gasdotto proveniente dall’Azerbaijan. Non sono mancati momenti di tensione. È intervenuto anche il 118 per soccorrere una ragazza ferita. I manifestanti, con il volto coperto per timore di essere identificati e di ricevere – come già accaduto a 17 di loro – i fogli di via contestati ieri in una nota da alcuni esponenti di Liberi e Uguali tra cui Massimo D’Alema, hanno bloccato i mezzi in segno di protesta. L’impasse è durata oltre tre ore. Nel corso della manifestazione, una delle betoniere ha smesso di funzionare e ha perso acqua. Sul posto, oltre alle pattuglie già presenti, sono arrivati oltre 50 agenti. Dalla Questura nessuna dichiarazione. Cresce il malcontento nel Comune salentino. Soprattutto per le famiglie residenti nei pressi del cantiere, che giorno e notte sono costretti a convivere con il rumore delle trivelle e delle betoniere. Risale all’ultimo giorno dell’anno l’esposto presentato da alcuni cittadini alla stazione dei Carabinieri di Melendugno, per richiedere il sequestro preventivo del cantiere Tap per disturbo alla quiete pubblica. “Il diritto alla quiete è superiore alla questione commerciale”, dichiara il sindaco Marco Potì. I cittadini, difesi dall’avvocato Alessandro Calò, adducono dalla loro la legge regionale del 12.02.2002 n.3 che, all’articolo 17, stabilisce che: “Le emissioni sonore, provenienti dai cantieri edili, sono consentite negli intervalli orari 7 – 12 e 15 -19”. “Fino ad oggi non abbiamo avuto tregua, né di giorno né di notte”, denuncia uno dei firmatari.