“Sto con Bruno, ma non mi candido: la politica è morta”
MichelePisacane (Cd) Disillusioni: “Pisapia? Un talento a sparire così”, “Bonino? Un leggero tormento ”, “in Campania non ci sono collegi sicuri”
Pisacane, nel 2018 sono trent’anni che lei è democristiano. E adesso farà campagna con Emma Bonino. Ma quale campagna e campagna, io ho chiuso con la politica, l’ho detto già a Bruno. Non si candida? Non mi candido, ho deciso. Nemmeno suo figlio.
È piccolo e non ha l’età.
È colpa dell’arrivo di Bonino? No, anzi.
Come anzi?
Il nostro è stato un atto di generosità. Ma i radicali restano radicali per un democristiano doc.
Ma dove sta scritto che sono radicali? Si chiamano + Europa. Mi dica dov’è che sono radicali?
D’accordo: sono europeisti.
Esatto e anche De Gasperi era europeista.
Come Bonino.
Certo.
Però conoscerà le battaglie storiche di Bonino. Ovviamente, so dove vuole andare a parare e le dico subito che se ci mettiamo a sca- Michele Pisacane da Agerola inizia la sua carriera nel paese sopra la Costiera amalfitana. È sindaco Dc, poi consigliere regionale Udeur. Nel 2007, eletto deputato l’anno prima, passa all’Udc, con cui viene rieletto l’anno dopo. Appoggia due governi Berlusconi, ma nel 2013, con il Pdl è primo dei non eletti. L’anno dopo è con Tabacci in Cd vare escono cose su tutti. Insisto: i dc per Emma fa sorridere ancora di più dei marxisti per Tabacci di qualche anno fa.
Vabbè ho capito. Un leggero tormento ce l’ho, ma credo sia reciproco. Anche per loro noi restiamo democristiani. Non so se è chiaro.
Chiarissimo.
Michele Pisacane è il segretario regionale del Centro democratico in Campania. Il Cd è il partitino di Bruno Tabacci che ha offerto il proprio simbolo agli errabondi radicali di Emma Bonino, rimasti senza casa e soprattutto senza firme per le candidature. Democristiano dal 1988, Pisacane è di Agerola, paesone dei Monti Lattari che sovrasta due costiere, da un lato Amalfi, dall’altro Castellammare di Stabia e di Sorrento. Vanta due legislature alla Camera e nella Seconda Repubblica è stato centrista in varie forme, inclusa quella di “Responsabile” berlusconiano.
In ogni caso lei non si candida più. Perché?
La politica è finita, non si capisce più niente, la gente è spaesata, l’ho detto a Bruno. Si corre appresso soltanto ai cavilli.
Il Rosatellum è una bestia bruttissima.
Resteranno in piedi solo sei partiti: M5S, Pd, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Liberi e Uguali.
Neanche i dc di destra di Ce- sa e Fitto e tanti altri suoi amici ce la faranno?
Forse si avvicineranno.
Lei non è stato tentato di tornare dall’altra parte?
A 59 anni è il momento di fare bilanci e scelte.
Cioè?
Se ti cercano solo per fare il portatore d’acqua, allora stanno bene dove stanno. Quindi lei resta nel centrosinistra. In fondo potete ancora trovare un accordo con il Pd.
Sì, ma la situazione è tragica, almeno in Campania, che è la mia regione.
Tragica?
Qui il centrosinistra non ha un collegio sicuro. Ce ne sono molti borderline, ma nemme- no uno certo.
Una tragedia.
Appunto. Non è una cosa da poco.
E voi ricominciate da Bonino, dopo il tormentone Pisapia. Una pazienza biblica, come Giobbe.
Non ne parliamo, a chi lo dice. Io quello che dovevo l’ho fatto il 24 giugno.
Ha radunato le sue truppe per la manifestazione a Napoli con Pisapia, Bersani e Tabacci.
E voi avete fatto tre pezzi per dire ogni volta che ero condannato ( peculato, per uso improprio dell’auto blu, ndr). Adesso ho risposto al telefono solo perché era lei. Attaccavate me per attaccare Pisapia. Non esageri. All’epoca lei era un dc del Campo Progressista.
Mesi e mesi a sentire “compagno di qua, compagno di là”. Per un democristiano non è stato facile.
Però ci ho creduto al Campo Progressista, abbiamo lavorato tantissimo.
Poi Pisapia si è squagliato da solo, un giorno con Renzi, l’altro con Bersani.
Ha avuto talento.
Cosa?
Talento, ha capito bene. Ci vuole talento per scomparire all’improvviso dopo che hai tenuto accesi i riflettori su di te per mesi. Bisogna ammetterlo o no?
Il suo sembra sarcasmo. Mettiamola così. Lei sa come si giudicano gli uomini?
Come?
Dalla cintola in giù, per vedere se hanno gli attributi.
E quelli di Pisapia non sono pervenuti, diciamo così. All’improvviso è scomparso.
Punto.
Punto.
Lasciandovi in un mare di guai.
Mancano sessanta giorni alle elezioni. In altri tempi era già tutto definito. Come faremo in questo caos ad andare dalle persone e spiegare come devono votare?
Perciò lei non si candida. La politica è morta, glielo ripeto.
Ma i democristiani no. Quando andavo al catechismo c’insegnavano che Dio sta in cielo, in terra e in ogni luogo. I democristiani stanno ovunque: in cielo, in terra e in ogni luogo.
Però adesso sono divisi e sparsi.
Che peccato.
Un peccato mortale.
Se ci riunissimo tutti in una sola forza, pure col nome di “M ar te ”, diventeremmo di nuovo la prima grande forza del Paese.
Chi è