Almaviva, flash mob dei lavoratori a Roma: “La sede è aperta”
▶LA SEDE
romana di Almaviva non è chiusa. Al contrario di quanto detto dal ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e dai vertici della società dei call center. A dimostrarlo, ieri mattina, sono stati gli ex lavoratori impiegati a Roma fino al 22 dicembre 2016 (giorno in cui sono stati licenziati in una vertenza che ha fatto perdere il posto a 1.666 persone). Insieme a loro, fuori dai cancelli, c’erano i nuovi lavoratori Alma viva :88 assunti il 27 dicembre 2017 perla commessa ottenuta dal Gestore servizi elettrici (il Gse, società in mano al Tesoro). L’obiettivo comune dei due gruppi di lavoratori era dimostrare insomma che gli uffici del colosso dei call center, ubicati nella Capitale, restano operativi. Una parte dei licenziati un anno fa, per precisione 153, ha vinto a novembre il ricorso inTribunale contro gli al- lontanamenti ed è stata reintegrata. Almaviva, però, non intende reimpiegarli a Roma: sta facendo di tutto per spedirli a Catania. Una soluzione difficilmente proponibile, che assomiglia più che altro a un invito alle dimissioni volontarie. Quei lavoratori insistono per ottenere il loro originario posto nella Capitale, e vogliono attirare in tutti i modi l’attenzione sul fatto che la sede di Roma è aperta e funzionante.