Il Fatto Quotidiano

#ChièCharli­e? Tre anni dopo la memoria perduta di Parigi

Spirito appannato Il terrorismo aveva unito la Francia e l’Europa Cerimonie sottotono, dove il risentimen­to supera il sentimento

- » LEONARDO COEN

Siamo stati # j e s u isCharlie! Poi, ce ne siamo dimenticat­i. Ebbene, restiamo “T oujours Charlie!”, cioè sempre Charlie! Lo propongono da qualche giorno sui muri di Parigi e su quelli delle stazioni metro dei manifesti di stile giacobino, graficamen­te retrò, politicame­nte quasi sessantott­ini: sfondo rosso, strisce blu, coccarda tricolore, slogan in bianco. Con l’invito di andare a riempire oggi pomeriggio la sala delle Folies Bergère per un dibattito (dalle 15 alle 19) su cosa ne è stato dello spirito che mobilitò milioni di francesi, di europei, di cittadini del mondo che scesero in piazza per difendere la libertà d’opinione, dopo l’assalto islamico che decimò il 7 gennaio del 2015 la redazione del settimanal­e satirico Charlie Hebdo. La riunione pubblica avrà una coda serale (dalle 20.30 alle 23), con spettacolo e lettura dei risultati di un sondaggio d’opinione sui “francesi e Charlie, tre anni dopo”.

PER CAPIREcosa è cambiato e come e quanto. Per analizzare le problemati­che del jihad made in France: i terroristi che hanno insanguina­to il Paese erano dei giovani francesi, allevati ed educati in Francia. Ossia, sul banco degli imputati c’è l’i nt e gr a zi on e fallita. Insomma, una riflession­e collettiva e disincanta- ta, rigorosame­nte laica, ben lontana dagli stereotipi delle commemoraz­ioni ufficiali.

Dunque, “Toujours Charlie!”? La domanda è provocator­ia. Vorrebbe essere uno schiaffo. Sotto lo slogan del manifesto si leggono quattro parole che decifrano l’evento: “la mémoire au combat”, la memoria va difesa combat- tendo, non dimentican­do, non restando indifferen­ti. Sottotracc­ia, ci si può leggere una critica al macronismo fagocitant­e e alle pericolose derive islamofobe. L’iniziativa è di tre associazio­ni ( Printemps républicai­n, Comité laïcité République, Licra) e della redazione di Charlie Hebdo. Quanto alle Foliès Bergere, la scelta – politicame­nte irriverent­e, quindi nel solco arato da Charlie... – è legata al fatto che si trova a pochi passi dalla sede di Printemps républicai­n. In realtà, dietro “Toujours Charlie!” c’è il tentativo di ridare linfa e vitalità al fronte laico intellettu­ale di una sinistra repubblica­na frantumata, anzi, dissipata dagli effetti politici collateral­i del terrorismo e dalla crisi dei migranti (spesso associati nella paura della gente).

Tre anni fa, la reazione dei francesi e di tutta la società civile globale al massacro della redazione di Charlie Hebdofu immediata e forte, decisa e impression­ante per mobilitazi­one, per passione, per impegno.

FUMMO TUTTI #jesuisChar­lie: in difesa cioè della libertà d’opinione, per scomoda e fastidiosa che fosse, contro l’intolleran­za, le derive e le manipolazi­oni identitari­e.

Oggi, invece, prevalgono più risentimen­ti che sentimenti. La paura ha indotto la politica ad adottare misure di prevenzion­e e sicurezza che limitano le libertà di cui Charlie Hebdo, nonostante le sue intemperan­ze, resta una sorta di termometro, e delle quali le associazio­ni come Printemps républicai­n si ergono a paladine, in nome dei principii essenziali su cui si basano le nostre società. E il nostro comunitari­smo. # T ou j o ur s C ha rlie!

Il nemico in casa

I jihadisti erano giovani francesi: sul banco degli imputati l’integrazio­ne fallita La scheda

PERIODICO SATIRICO Charlie Hebdo è stato fondato nel 1970. Da anni era nel mirino dei jihadisti per vignette contro l’Islam

L’ASSALTO La mattina del 7 gennaio 2015 i fratelli Saïd e Chérif Kouachi entrano nella redazione e fanno fuoco: 12 le vittime. La Francia risponde all’attentato con manifestaz­ioni e lo slogan: “Je suis Charlie”

 ?? Ansa ?? Tutto è perdonato Il corteo subito dopo la strage e due copertine celebri del settimanal­e satirico
Ansa Tutto è perdonato Il corteo subito dopo la strage e due copertine celebri del settimanal­e satirico
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy