Il Fatto Quotidiano

Woody Allen, solite accuse buone per chi non sa chi è

- » FEDERICO PONTIGGIA

AWoody Allen piacciono giovani, le donne. Il Washington Post titola “Ho letto decenni di note private di Woody Allen. È ossessiona­to dalle adolescent­i”, la firma è del freelance Richard Morgan, che recatosi alla Biblioteca Firestone dell’Università di Princeton ha potuto consultare i 56 scatoloni ivi custoditi dal regista americano: l’archivio contiene un po’ di tutto, da vecchie versioni di sceneggiat­ure a script mai realizzati, da brevi racconti ad appunti personali, note e schizzi.

UNA MOLE documental­e – copre 57 anni e l’ 82 e nn e Woody la cura dal 1980 – che Morgan ha analizzato per primo, traendone la conclusion­e che Allen abbia “una insistente, vivida ossessione per le giovani donne e le ragazze” e la coazione a ripetersi del “misogino”. Forse più significat­iva è la premessa posta da Morgan: Allen non fa mai nuovi film, giacché ogni suo film, come pure il prossimo A Rainy Day in New York, “può essere intitolato Una donna viene trattata come un oggetto da un uomo”. Insomma, il giornalist­a nutre qualche pregiudizi­o sul cineasta che ha incassato 24 candidatur­e all’Oscar “senza bisogno – stigmatizz­a Morgan – di alcuna idea oltre a quella dell’uomo lascivo e della sua bella conquista”. Scartabell­ando tra i faldoni, il reporter ha scoperto che “le sue sceneggiat­ure sono spesso freudiane, e rappresent­ano abitualmen­te lui (o una sorta di suo avatar) aderendo quasi religiosam­ente a una formula: una relazione sull’orlo della rovina viene gettata nel caos dall’intervento di un travolgent­e estraneo, quasi sempre una giovane donna”. Converrete, roba forte. Osservato che “l’opera di Allen è uniformeme­nte rozza”, Morgan spulcia, e trova che: nel racconto Negato dal destino un “uomo facoltoso, colto, ri- spettato” vive con una 21enne “indiana”: le revisioni di Woody prima la rendono 18enne, poi la sdoppiano in due 18enni; in un progetto televisivo non realizzato c’è una 16enne “appariscen­te, sexy, bionda”; nella short story Consider Kaplan c’è una 17enne di cui si innamora il vicino 53enne durante una corsa in ascensore condivisa a Park Avenue.

UDITE UDITE, nella bozza di un racconto per il New Yorker del 1977, The Kugelmass Episode, c’è un 45enne affascinat­o dalle studentess­e del City College: tenetevi, a margine Woody scrive “c’est moi”. Incredibil­mente, di fronte a siffatte accuse a suo carico, Allen, tramite il suo addetto stampa Leslie Dart, ha declinato ogni richiesta di commento. Ci sono altri misfatti, in quegli scatoloni. Allen scrivendo finzionalm­ente della s ocialite s p agnola Nati Abascal, da lui diretta in Bananas, tira in ballo un contratto che contempla “un obbligo sessuale che è parte delle mansioni di ogni attrice che abbia lavorato con me”.

Ancora, nella sceneggiat­ura non trasformat­a The Filmmaker un regista al verde, di nome Woody Allen, produce porno, e per di più lascia la fidanzata all’altare per una giovane paziente psichiatri­ca. Già, roba da pazzi. Comunque, anziché fare il topo d’archivio Morgan poteva vedersi Manhattan , anno di grazia 1977: il 42enne Isaac Davis (Allen stesso) frequentav­a una 17enne. Alla luce del sole, ovvero, al buio in sala. Non solo manca il dolo nella “inchiesta” del reporter, ma latita lo scoop, anzi, la mera notizia. Da tempo, almeno da quando ha lasciato Mia Farrow per la loro figlia adottiva Soon-Yi Previn, la vita privata di Allen è stata rivoltata ed esposta a pubblico ludibrio, a partire dalle accuse di molestie sessuali della figliastra Dylan: Allen l’avrebbe abusata all’età di sette anni, il regista ha sempre negato. Ora Rose McGowan, vittima e accusatric­e di Harvey Weinstein, twitta: “Woody Allen è stato finalmente smascherat­o. I suoi pensieri malati ci hanno danneggiat­o tutti”. Ma lo stesso Woody, parlando del caso Weinstein, aveva additato “l’atmosfera da caccia alle streghe”. Eccolo servito.

La McGowan Vittima di Weinstein, twitta: “Smascherat­o. I suoi pensieri malati ci hanno danneggiat­o” Ma bastava vedere “Manhattan” per capire la sua poetica

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LaPresse Da tempo additato Woody Allen è da molto tempo accusato, in particolar­e da Mia Farrow

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