Pasquino: “Grande partecipazione, risveglia la politica”
La nutrita platea di candidati che si sono iscritti alla selezione per le parlamentarie a 5Stelle, circa 15 mila persone, “è un buon segnale per la politica, per l’Italia e chiaramente anche per il Movimento”. Ne è convinto Gianfranco Pasquino, politologo, professore emerito di Scienze Politiche all’Università di Bologna ed ex senatore eletto come indipendente a sinistra. Assieme a lui abbiamo provato ad analizzare le diverse sfaccettature di questa partecipazione ma anche le novità introdotte dai pentastellati nelle regole sulle candidature.
Come valuta l’alta adesione alla prima selezione per gli aspiranti candidati M5S?
Denota che molte persone in questi anni hanno pensato che la politica è una cosa tremenda, poi però in Parlamento ci vogliono entrare, per partecipare alla vita democratica. Credo che siano molte di più di quante proveranno a correre con il Pd o di quelle che parteciperanno ai ‘ c as ti ng ’ di Berlusconi.
I 5Stelle come devono interpretare questo segnale?
I potenziali candidati gli stanno dicendo: raramente avete vinto le vostre iniziative parlamentari mai noi vogliamo partecipare.
E la scelta di aprire a candidati non iscritti alle piattaforme digitali, gli esterni?
Si sono resi conto che non potevano pescare più soltanto tra gli attivisti originari. Mentre chi si candida pur
Politologo, professore emerito all'Università di Bologna. Dal 2005 socio della Accademia dei Lincei. È stato senatore con la Sinistra indipendente
non essendo un attivista fornisce una legittimazione al Movimento. Non sottovaluterei un terzo elemento: evidentemente queste persone non pensano solo di poter arrivare in Parlamento ma magari anche a Palazzo Chigi.
Qualcuno dei nuovi cercherà nei 5Stelle un ‘taxi’ per arrivare in Parlamento?
Di Maio ha usato l’espressione ‘taxi’ con una accezione negativa ma fa male. Enrico Mattei diceva di esser pronto a salire su qualsiasi taxi politico per veder autorizzati nuovi carotaggi, un pensiero forse cinico ma è stato indubbiamente efficace per questo Paese. Con questo voglio dire che il taxi prenderà le persone a cui verrà data l’opportunità di salirci, immagino che il gruppo dirigente del Movimento non imbarcherà tutti, faranno una selezione.
Cosa ha insegnato al Movimento questa prima legislatura?
Hanno capito che non si è solo cittadini in Parlamento ma parlamentari, che devono studiare come si sta in aula per assolvere il proprio mandato. Ora una metà del gruppo dovrà spiegarlo ai nuovi per preparare il ricambio previsto dalle loro regole. Devo dire che nel 2013, così come avvenne nel 1994 per i nuovi arrivati di Forza Italia, i primi grillini hanno trovato in Parlamento pochi veterani che gli potessero insegnare.
Altra novità, i 300 euro mensili che i parlamentari dovranno versare per Rousseau.
In questi giorni chi sottolinea questa quota da pagare spesso intende equiparare il Movimento a un partito, sottintendendo che i partiti sono pessimi e allora anche i 5 Stelle lo sono. A me sembra che istituzionalizzarsi un poco non sia un male e che sia giusto pagare per una piattaforma che poi viene utilizzata per lavorare. Tra l’altro 300 euro sono pochi rispetto alle cifre versate ai partiti. Come valuta finora la campagna elettorale M5S?
Forse non hanno ancora trovato un argomento portante, credo dovrebbero insistere sul reddito di cittadinanza spiegando meglio che costa ma riduce altre mance come i bonus per i diciottenni, per la cultura, gli 80 euro. In campagna elettorale solitamente l’unico che ha presa è Berlusconi, lui è un creativo. Bisogna evitare di parlare di uno stillicidio di cose, concentrarsi su due o tre temi ed evitare le battute da furbetti come quella di Renzi sul canone tv.
I 5Stelle devono trovare un argomento portante della campagna elettorale come il reddito di cittadinanza Chi è