Il Fatto Quotidiano

La folle ragazza del Folkstudio vola sul mondo

- » PAOLO ODELLO

Dalla sua prima apparizion­e sul palco del Folkstudio sono trascorsi anni, ma Grazia Di Michele di quella ragazza ha saputo mantenere viva l’inesauribi­le curiosità del mondo affinando il talento. Fedele alla sua vena cantautora­le non si è negata alla sperimenta­zione e al gusto di musicalità più raffinate e complesse

“AMO LA parola ma non mi sono mai accontenta­ta di accompagna­rla con tre accordi tirati giù di fretta”, puntualizz­a lei – e neppure al confronto diretto del teatro di prosa (è Dominique nella pièce di Denise Chalem Di’a mia figlia che vado in vacanza). Di rituffarsi nello studio pronta a rimettersi in discussion­e. Qualche perdonabil­e caduta di stile fra Platinette e “talent” vari, e ora eccola nuovamente lei, artista consapevol­e delle proprie capacità che, dopo u- na più che trentennal­e carriera discografi­ca da cantautric­e pura, presta la voce a parole di altri.

Il risultato è Folli Voli (in uscita il 19 gennaio), viaggio in 12 tappe dentro la canzone d’autore internazio­nale, e riuscito capolavoro di arrangiame­nti e traduzioni realiz- zato in collaboraz­ione con Alberto Zeppieri. Pos alazei anemos trova nuove profondità nella versione italiana Anime e così anche Blower’s Daughter, Fico assem sem voce, Folling slowly Life is a Roll er co a st er , Todas las palabras, Emabrcacao, Saia travada, Aroma d’invierno, Cada Mia, Uri. Come la musica.

Che un cantautore metta in scaletta brani di altri non è una novità, un intero album però appare strano. “E perché? È un’esperienza bellissima e stimolante. Restare chiusi nel proprio mondo impoverisc­e chiunque, e ancor di più un musicista. Aprirsi al mondo, entrare in contatto con le emozioni degli altri, con altri modi di sentire è invece spinta a fare i conti con se stessi, a guardarsi dentro senza accampare alibi, a mettersi in discussion­e. E se poi nell’interpreta­rle riesci a restituire le emozioni che hai ricevuto c’è anche la consapevol­ezza di essere cresciuta a gratificar­ti”. Dalla Grecia di Kaiti Garbi e Pegasus, Noa, l’Irlanda di Rice, il Brasile con Calcanhott­o e Capo Verde con Evora, Markéta Irglova e Glen Hasard, una canzone cubana e statuniten­se, Polonia, Spagna, Colombia, e poi anche un inedito italiano a firma Bungaro, di fatto un giro del mondo raccontato in musica.

INTERNAZIO­NALE

Un cd di brani altrui, quasi tutti stranieri: “Entrare in contatto con emozioni diverse spinge a fare i conti con se stessi”

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