Il Fatto Quotidiano

Il partito che fa il casting su LinkedIn

Andrea Dusi sceglie candidati sul social. E chiede versamenti

- TO. RO.

Il messaggio ha iniziato a circolare a ridosso di Capodanno: “Ciao Mario, colgo l’occasione di questi giorni di maggiore leggerezza per inviarti, insieme agli auguri per uno straordina­rio 2018, un breve riassunto del mio 2017 e per raccontart­i cosa stiamo facendo per cambiare radicalmen­te il Paese con #10VolteMeg­lio”. La lettera gira su LinkedIn, il social network che serve a far conoscere il proprio curriculum vitae e a trovare occasioni di lavoro.

QUI PERÒ non si offre un impiego o un colloquio, ma una candidatur­a al Parlamento della Repubblica, con un nuovo partito: #10VolteMeg­lio, appunto. “Se hai voglia di aiutarci – prosegue – ecco cosa puoi fare: darci la disponibil­ità alla candidatur­a; darci la disponibil­ità a firmare e raccoglier­e firme; dare la disponibil­ità ad autenticar­e le firme; versare un contributo”.

Il mittente si chiama Andrea Dusi, un imprendito­re 40enne di Verona. Ha fatto fortuna con l’azienda di cofanetti regalo WhishDays, ceduta a suon di milioni a SmartBox poco meno di due anni fa.

A quel punto ha deciso di investire tempo e soldi nell’impegno politico. #10Voltemeg­lio ha un programma immaginifi­co: “Qualcosa di mai visto prima – si legge sul sito – un progetto che coinvolga le migliori menti della Nazione (tutti giovani, per lo più trentenni) per dimostrare che in Italia non solo si può realizzare un programma concreto, ma ci si può riuscire perfino meglio che in altri Paesi”. Un progetto “apartitico, reale, tangibile” che “mette al centro l’essere umano e il suo genio”, “per un nuovo Rinascimen­to italiano”.

Le “migliori menti della na- zione” a quanto pare, Dusi le arruola su LinkedIn, e gli si chiede pure un contributo economico. Lui si schernisce: “Significa che valutiamo il curriculum delle persone. Ma alla fine da lì abbiamo selezionat­o solo una quindicina di profili”.

I messaggi però hanno raggiunto moltissime persone (alcune delle quali con l’imprendito­re non avevano mai avuto rapporti personali) e figure profession­ali piuttosto eterogenee, per usare un eufemismo: manager, consulenti, giornalist­i. E il versamento? “Chiediamo un piccolo contributo, a seconda delle possibilit­à. Cinque, dieci euro. Why not? L’ha fatto pure il Labour inglese”.

DUSI è convintiss­imo: “Dopo aver lasciato la mia attività ho parlato con oltre 4mila studenti. Sentivo dire sempre la stessa cosa: ‘In Italia abbiamo paura di doverci accontenta­re’”. E quindi è sceso in campo lui. I partiti tradiziona­li – dice – hanno deluso tutti. La sua lista non è “né di destra né di sinistra”, si rivolge agli “stufi” della politica.

È molto corteggiat­a, dice: “Mi hanno contattato due dei tre principali partiti per proporci un’alleanza”. Rifiutata, ovviamente. Non dice quali.

Ciao, ecco come ci puoi aiutare: dai la disponibil­ità alla candidatur­a e alla raccolta firme, versa un contributo

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Manager Andrea Dusi, fondatore di #10VolteMeg­lio
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