La toga onoraria prende la Tbc al Cie: neanche un risarcimento
Lavori per lo Stato come giudice di pace. Vai in un Cie per decidere se convalidare le espulsioni e ti ammali di tubercolosi. Chiedi un indennizzo al ministero della Giustizia e al l’In ai l, ma tre sentenze –l’ ultima del 4 gennaio– lo negano. È successo a un giudice di pace di Savona, uno dei tanti precari dei tribunali italiani. Nonostante il suo impegno, nel 2012 la Corte d’appello di Genova ha ritenuto che “non sussisteva” tra il ministero e il giudice “un rapporto di pubblico impiego, in quanto quest’ultimo aveva lavorato nella qualità di magistrato onorario”, cioè non assunto tramite concorso. La Corte ha quindi negato il risarcimento condannando l’uomo a pagare le spese per la consulenza tecnica del tribunale. La Cassazione ha confermato aggiungendo ottomila euro di spese di giudizio: “Questa Corte ha da tempo chiarito che nei confronti dei giudici di pace si instaura un rapporto di servizio non coincidente con quello di pubblico impiego”, perché ci sarebbe un “rapporto di servizio volontario”. La decisione indigna l’Unione giudici di pace che chiede l’intervento del Csm, mentre i deputati di Possibile hanno depositato ieri un’ interrogazione al ministro Andrea Orlando.