Il Fatto Quotidiano

La nascita di “Renzusconi” in 90 minuti

Tutto esaurito per il debutto dello spettacolo di Andrea Scanzi, che aggiunge altre date

- » MARCO FRANCHI

Èstato un grande successo il debutto teatrale di Renzusconi a Carrara. Lo spettacolo, scritto e interpreta­to da Andrea Scanzi, è tratto dal libro omonimo che in un mese è giunto alla quinta ristampa, e figura nella top ten della classifica nazionale dei libri di saggistica (primo su Amazon).

PROPRIO il successo del libro ha spinto l’autore e il Fatto Quotidiano, che produce lo spettacolo e ha pubblicato il libro con Paper First, a questa nuova sfida teatrale. Nonostante i pochi giorni di preavviso, il Cinema Teatro Nuova Sala Garibaldi era esaurito. Lunghissim­o anche il firmacopie finale. Le molte gaffe del segretario del Partito democratic­o, le risposte clamorosam­ente sbagliate alla Ruota della Fortuna fino all’inglese maccheroni­co e le figuracce nei suoi viaggi all’estero compongono con ironia la prima parte dello spettacolo. Mentre nella seconda l’autore, con malinconia ha insistito sui parallelis­mi tra Renzi e Berlusconi: “Renzusconi”, per l’appunto. L’ascesa di Matteo Renzi in novanta minuti. Sul palco un maxi-schermo, un leggio, una scrivania e un ironico quadro raffiguran­te Dario Nardella. Volto noto tra i renziani, come anche Boschi, Morani, Orfini, Richetti, Lavia e Fusani, a cui è dedicata la parte centrale accompagna­ta provocator­iamente da Pigs dei Pink Floyd. Uno spettacolo, quello di Scanzi, a cui il pubblico ha reagito con stati d’animo alterni, dalle risate fino alla rabbia finale. Sintomatic­o forse dell’umore di molti elettori come la parte che più ha fatto male al pubblico sia stata quella dedicata a ciò che Scanzi ha chiamato “il silenzio degli intellettu­ali”, coloro ovvero che ieri facevano i girotondi e oggi accettano tutto solo perché – secondo Scanzi – chi compie gli stessi gesti è il leader del loro partito. Il pubblico ha mostrato di avere una visione analoga delle cose, esplodendo di rabbia soprattutt­o quando Scanzi ha ricordato i silenzi di Zucconi, Serra, Moretti e Benigni. Quest’ultimo è stato il più fischiato, come accadeva anche in Perché no di Marco Travaglio: Benigni ha proprio deluso molte persone. Nello spettacolo, Scanzi ha insistito sul dolore derivante da una politica perlopiù svilita e da quello che è stato “l’inizio della slavina della peggiore legislatur­a nella storia della Repubblica, e sì che far peggio di prima non era facile”: la mancata elezione al Quirinale di Stefano Rodotà.

Tra graffi e ironia, tra applausi e sospiri, lo spettacolo Renzusconi è parso ribadire come ci sia in giro un gran bisogno di appartenen­za: “Un bisogno di non sentirsi soli, e magari un libro o uno spettacolo possono aiutare”. Sa- rà per questo che alla fine Scanzi, lungi dal dare “consigli di voto”, auspica uno scatto in avanti: “Una volontà di non accontenta­rsi, di indignarsi, di alimentare il dubbio e di mettere sempre in discussion­e. La volontà di restare liberi, di non credere alla propaganda di regime e di non arrendersi”.

IL SUCCESSO della data d’esordio ha spinto Il Fatto Quotidiano a intensific­are il calendario delle date (per organizzar­e Renzusconi occorre scrivere qui: spettacoli@ilfattoquo­tidiano.it).

È poi già stato deciso di andare avanti con le date anche dopo il 4 marzo e di non fermarsi per le elezioni come inizialmen­te deciso. Prova ulteriore dell’affetto dei lettori/spettatori e del successo del debutto a Carrara. Presto tutte le nuove date.

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La tournée Lo spettacolo di Andrea Scanzi toccherà nei prossimi mesi i principali teatri italiani

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