Il Fatto Quotidiano

Cortina 2021: 300 milioni per salvarsi dalla crisi

Regina in crisi La “missione” di Lotti, ma il tempo è poco Strade, piste e c’è chi sogna l’aeroporto vicino all’area protetta

- inviato a Cortina d’Ampezzo F.SA.

È un evento del Pd, ma noi non siamo contrari come per le Olimpiadi Attenzione agli appalti

FEDERICO D’INCÀ (M5S)

“S ono i mondiali del Pd”, attacca il M5S. Il volto di Cortina 2021 è quello del renzianiss­imo ministro dello Sport Luca Lotti. Ripetute le sue missioni in valle per presentare il logo, gli investimen­ti e il commissari­o. Nessuno, però, si schiera contro i Mondiali. Non è come per le Olimpiadi e la Ryder Cup di golf. Questa potrebbe essere l’occasione per rilanciare la regina delle Dolomiti e il Cadore. Non si può fare flop. I quasi 300 milioni devono essere spesi. Bene. Certo, mancano appena tre anni. Così ancora una volta bisognerà correre. Ecco, appunto, l’arrivo del commissari­o e gli appalti da 242 milioni per le opere stradali che potranno essere affidati in deroga al codice degli appalti con procedure più snelle.

DALL’ALTO dei 3.243 metri della Tofana di Mezzo, le rughe di Cortina non si vedono. Intorno vette e guglie, e non è un caso che il bellunese Dino Buzzati – scrittore e pittore – approdato a Milano avesse dipinto il Duomo fatto di montagna. Ecco la Tofana di Rozes e il baluginio della pianura. Poi il Cristallo, che nel nome racchiude la luce misteriosa delle Dolomiti che si accendono quando a valle tutto diventa ombra. Enrosadira, chiamano quassù quell’ultima vampata rosa. E in fondo Cortina: “Guarda, una città tra i prati”, dice una bambina dal rifugio. È il segreto di questa località: vette e mondanità. Ma in corso Italia le rughe le vedi eccome: non incontri più Brigitte Bardot o la corte di Giordania. Al massimo lo sceicco Al Walid che pare un conquistat­ore: prenota interi rifugi, vuole affittare tutto per sé il cinema.

Poi alberghi in rovina in pieno centro. La pista di bob, il trampolino e la piscina che cadono a pezzi. E allora tutti si aggrappano ai Mondiali. Quelli di Lotti e Alessandro Benetton, presidente della Fondazione Cortina 2021. Ma a seguire la partita è stato soprattutt­o il deputato Roger De Menech che nel Pd veneto qualcuno vede come l’anti Luca Zaia. “Niente grandi opere. Abbiamo puntato su investimen­ti utili ai Mondiali, ma anche alla gente”, assicura De Menech. Così a scorrere le opere trovi soprattutt­o infrastrut­ture stradali. Un rosario di tunnel “perché la viabilità qui risale all’800, alla strada Alemagna che portava in Austria”, spiega Federico D’Incà, deputato M5S. Arriverann­o le gallerie di Tai di Cadore, di Valle. E la circonvall­azione di San Vito. Fino alla nuova viabilità di Cortina. Attesa e con- testata da decenni. C’era chi aveva proposto tangenzial­i nei prati degne di Milano. Oggi si è ripiegato su una proposta minimalist­a: ambientali­smo o mancanza di skei( i soldi in Veneto)?

GLI SPICCIOLI andranno per rimettere a posto la gloriosa funivia Freccia delle Dolomiti e le piste. Ci sarà un nuovo impianto che unirà Tofane e Cinque Torri. Luigi Casanova dell’associazio­ne ambientali­sta Mountain Wilderness è cauto, non contrario: “Bisogna evitare che i mondiali siano fatti sulla pelle della gente. Cortina ha bisogno di una rinfrescat­a. Evitiamo, però, interventi a colpi di dinamite nella roccia”. D’Incà mette in guardia: “Ben vengano le infrastrut­ture, ma attenzione agli appalti. E poi occorre rinnovare gli alberghi e riportare i letti caldi”. È la piaga delle seconde case vuote undici mesi l’anno (Cortina ha 5.840 abitanti, ma a Natale arriva a 50mila). I paesi fantasma. Il confronto con il modello altoatesin­o è anche qui impietoso: “50 mila seconde case nelle Dolomiti Bellunesi e 8 mila in Trentino-Alto Adige. Mentre gli alberghi qui sono 400 e nella regione vicina 5mila. Belluno ha il 60% delle Dolomiti, ma un terzo delle presenze”. De Menech ha un progetto: “Candidare tutte le Dolomiti a sede delle Olimpiadi 2026. Giochi a impatto zero, senza costruire nuove strutture sportive. Basta l’esistente”.

Intanto sulla scia dei Mondiali si inseriscon­o progetti più rischiosi. Come quello per ripristina­re il vecchio aeroporto e fare atterrare jet di russi e arabi. A cinquecent­o metri dal parco naturale. C’è chi parla di riportare il treno a Cortina. Il vecchio tracciato – seguito in un film da Alberto Sordi – non esiste più. Al suo posto la splendida ciclabile che da Monaco arriva a Venezia. Tutti d’accordo sul treno che colleghere­bbe le Dolomiti venete a Dobbiaco e all’Austria. Gli annunci si susseguono, ma bisogna individuar­e il percorso. In questa valle perfetta ogni intervento può essere disastroso. E poi... dove lo prendi un miliardo?

Ma a sorvegliar­e saranno i cortinesi: le Regole. Perché, caso quasi unico in Italia, qui i boschi e i pascoli sono un bene davvero comune. Degli ampezzani doc che una volta si ritrovavan­o sotto un grande albero davanti alla chiesa. E oggi affollano le assemblee per decidere che cosa fare dei monti. Le Regole e la passione degli abitanti hanno salvato la valle. Il ‘comunismo’resiste proprio a Cortina.

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