La Maggioni sistema il suo futuro
Seguirà la nascita del canale internazionale in inglese
Un
canale in lingua inglese affidato a Monica Maggioni. Questa una delle novità del contratto di servizio approvato ieri dal Cda Rai. Il nuovo canale trasmetterà in tutto il mondo (Italia compresa) e avrà il compito di raccontare il nostro Paese agli stranieri.
CON UN PALINSESTO formato da nuovi programmi e trasmissioni tradotte, come ad esempio alcune fiction ( Montalbano, ecc). Se ne parla da tempo e finalmente è arrivato il via libera. Maggioni, che ha sempre spinto per la sua realizzazione, si occuperà del dossier per mettere in piedi la nuova rete, con relativi palinsesti. Ed è forse la prima volta che un presidente della Rai ottiene la delega a un canale specifico. Un modo forse, sostiene qualche voce interna, per tenersi aperta una porta dentro l’azienda visto che la sua carica, come quella del direttore generale e dei consiglieri, scadrà nel luglio prossimo. Lei, infatti, è un’interna Rai e quando scadrà dalla presidenza dovrà essere ricollocata.
I TEMPI PER REALIZZARE il progetto, però, sono stretti. Dopo la presentazione del bilancio, previsto per la prima decade di aprile, questo vertice di Viale Mazzini avrà da gestire solo l’ordinaria amministrazione e il nuovo canale potrebbe essere varato con il prossimo Cda. Ieri però Orfeo e Maggioni erano assai soddisfatti. L’approvazione del contratto di servizio, infatti, è una medaglia che si appuntano sul petto e che useranno, anche politicamente, per coprire altre mancanze, come l’immobilismo sul piano informazione. Altra novità, dopo le dimissioni di Fabrizio Piscopo, è l’in te ri m di Rai Pubblicità ad Antonio Marano, una “supplenza” fino al prossimo primo aprile in vista di scegliere il nuovo direttore che, come anticipato dal Fatto a dicembre, sarà probabilmente il renziano Mauro Gaia. Sul fronte sportivo, una notizia buona e una cattiva. La buona è che il prossimo anno la tv pubblica trasmetterà ogni mercoledì una partita di Champions di una squadra italiana, mentre la cattiva è la perdita della Formula1, tranne il Gran Premio di Monza.