Il Fatto Quotidiano

Ubs, i buchi nella difesa di De Benedetti: la “conferenza sul tema” non c’è mai stata

“La banca svizzera consigliò di comprare azioni delle Popolari”. Ma non risulta

- » CARLO DI FOGGIA

La

linea di difesa già non dimostrava molto, ma ora si scopre che forse non sta proprio in piedi. Mercoledì, dopo le polemiche per gli acquisti sulle banche popolari alla vigilia della riforma, un portavoce dell’Ingegnere aveva diffuso questa nota: “Non vi è stato alcun abuso di informazio­ne privilegia­ta da parte sua. L’approvazio­ne della norma era ampiamente nota, al punto che Ubs ( colosso bancario svizzero, ndr) aveva tenuto una conferenza stampa sul tema due settimane prima, presso la Borsa di Milano, consiglian­do di acquistare azioni delle Popolari”.

Detto che “l’informazio­ne privilegia­ta” per commettere un abuso non era la norma in sé, ma che venisse approvata per decreto (solo un provvedime­nto d’urgenza avrebbe fatto schizzare i titoli in Borsa, come poi è accaduto il 20 gennaio), la versione cozza con quanto accaduto realmente. Ubs non commenta, ma fonti qualificat­e riferiscon­o al Fat to che non avvenne nulla di quanto detto nella nota. Nes- suna “conferenza stampa” sul tema Popolari: non “due settimane prima della riforma”, ma il 15 e 16 gennaio – cioè nei giorni in cui De Benedetti incontra Renzi, che gli dice della riforma, e poi investe nei titoli – Ubs tenne, come da 18 anni a questa parte, la consueta F inancial conference a Milano, nell’hotel Four season (non alla Borsa). IL MEETINGser­ve a mettere in contatto 150 investitor­i con le società italiane. Nessun manager Ubs parlò della riforma, perché nessun manager della banca svizzera tenne presentazi­oni: Ubs gestisce solo gli incontri. Il Sole 24 Ore anticipò l’evento spiegando che a tenere banco sarebbero state le dimissioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano appena avvenute, il Quantitati­ve easing della Bce e possibili operazioni di risiko bancario, tra cui le banche popolari. Le agenzie che seguirono il meeting non parlano mai della riforma.

La nota diffusa dall’entou- rage del patron del gruppo Espresso segue la linea già usata da Renzi: della riforma delle Popolari si sapeva prima dell’incontro a Palazzo Chigi in cui i due ne parlarono. “Io l’ho sempre detto, c’era persino una agenzia, che quella riforma sarebbe stata fatta”, ha spiegato mercoledì il segretario del Pd riferendos­i alla prima notizia battuta dall’ Ansa il 3 gennaio 2015. Ma nessuno dei protagonis­ti della vicenda spiega quando è mai uscita la notizia che la riforma sarebbe stata fatta per decreto, peraltro le indiscrezi­oni precedenti il 16 gennaio parlavano sempre di un prov-

MATTEO RENZI

Se qualcuno ha usato informazio­ni per far questo io stesso chiederò un’indagine alla Consob e pagherà 3 FEBBRAIO 2015

vedimento previsto per marzo o la primavera. Solo alle 18 del 17 gennaio, cioè il giorno dopo che De Benedetti fece acquistare al suo broker, Gianluca Bolengo 5 milioni di titoli delle popolari ( guadagnand­oci 600 mila euro) l’Ansa annunciò l’imminente riforma. Una decisione repen- tina, infatti il giorno dopo Repubblica parlò di“blitz di Matteo Renzi nel mondo del credito”.

IL 3 FEBBRAIO 2015, mentre divampavan­o le polemiche per gli strani rialzi in Borsa dei titoli prima dell’approvazio­ne della riforma, Renzi reagì furente: “Se qualcuno ha utilizzato informazio­ni riservate per far questo io stesso chiederò un’indagine rigorosa alla Consob e ad altri, così che pagherà fino all’ultimo centesimo e all’ultimo giorno”. Riletta oggi, fa tutto un altro effetto.

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Conferenze Ubs è il colosso bancario svizzero De Benedetti sostiene avesse fatto un incontro sul decreto

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