Lotito, Viperetta e gli altri: lo sport in lista
Scatenato Il patron di Lazio e Salernitana potrebbe correre con l’Udc, ma punta a infilarsi dentro Forza Italia in Campania
Claudio Lotito ha sempre avuto un debole per il potere. Nel mondo del pallone continua a tessere trame ed alleanze per controllare la Federcalcio (alle elezioni federali del 29 gennaio punta a diventare vicepresidente). E adesso nei piani dell’incontenibile numero 1 di Lazio e Salernitana non c’è più solo la Figc: le Politiche del 4 marzo sono l’occasione per fare il salto nella vera stanza dei bottoni. Candidato dal centrodestra, magari in Campania, con Forza Italia o l’Udc di Cesa poco cambia: l’importante è entrare in Parlamento.
IL DIRETTOinteressato per ora fa il modesto: “Non so se c’è un interesse di alcune forze poli- tiche ad avvalersi della mia capacità gestionale e amministrativa”. In realtà, sembra soprattutto lui ad essere interessato ai partiti: “Non è una novità, ad ogni giro ci riprova”, raccontano i testimoni delle sue avances. Chi lo conosce lo descrive negli ultimi giorni attaccato ai suoi soliti due, tre telefonini per promuovere il suo nome tra chi ha in mano le liste del centrodestra.
La prima opzione, per affinità ideologica, era Fratelli d’Italia: i rapporti sono ottimi da sempre (vedi il fiocco giallo indossato nel 2014 dai giocatori della Lazio in onore dei Marò, cavallo di battaglia di Giorgia Meloni), ma lì le porte sono chiuse. Il Piano B, allora, è il nuovo Udc di Lorenzo Cesa, vecchio amico del patron biancoceleste. Ieri “Noi con l’Italia” ha presentato il nuovo simbolo, e proprio sotto lo scudo crociato potrebbe correre Lotito, in buona compagnia calcistica: si parla pure del “Vipe re tt a” Massimo Ferrero, proprietario della Sampdoria (presente alla conferenza), e della giornalista Rai Paola Ferrari, coniugata De Benedetti.
Lotito, però, pensa in grande. La quarta gamba del centrodestra (data dai sondaggi intorno al 2%) non garantisce l’elezione. Quella è una possi- bilità concreta, ma il suo sogno resta essere candidato da Forza Italia: secondo alcuni avrebbe parlato direttamente con Berlusconi, di sicuro i contatti con i potentati azzurri ci sono stati. Ha pure individuato il posto giusto, non a Roma (come presidente della Lazio sarebbe troppo divisivo) ma in Campania: lì il centrodestra è forte e lui possiede un’altra squadra di calcio. Con una piccola accortezza: tenersi lontano dal collegio di Salerno centro in cui il Pd schiererà Piero De Luca, per non entrare in rotta di collisione col padre Vincenzo, che da proprietario della Salernitana conviene te- nersi buono. L’ideale sarebbe essere inserito in uno dei listini proporzionali, dove ci sarà anche un altro signore del pallone, il senatore Cosimo Sibilia (capo della Lega Dilettanti e tra i papabili alla presidenza Figc), probabile capolista nel collegio Avellino (la sua città), Caserta, Benevento.
RESTA ANCORA qualche ostacolo: non tutti in Forza Italia sono convinti che candidarlo sia una mossa vincente; e poi c’è da sentire il parere di Mara Carfagna, plenipotenziaria azzurra in Campania, che non si è lasciata benissimo con l’ex marito Marco Mezzaroma, legato al presidente laziale in affari (nella Salernitana) e famiglia. Per questo Lotito continua a chiamare.