Il Fatto Quotidiano

Rugby Briganti: a fuoco storico centro giovanile e duemila libri

- » SAUL CAIA

Sono servite quasi cinque ore ai vigili del fuoco per domare le fiamme che nella notte di m er c ol edì hanno inghiottit­o la Club house, la struttura della squadra di rugby dei Briganti di Catania, che da dieci anni svolge attività sportive e sociali dirette ai giovani di uno dei quartieri più delicati della città, Librino.

Il rione periferico di circa 70mila abitanti, spesso abbandonat­o e ghettizzat­o, è una delle roccaforti della criminalit­à organizzat­a e dello spaccio. “Abbiamo subito un attentato – racconta Piero Mancuso, tra i fondatori de i Briganti –, contro i nostri ragazzi, perché bruciare la Club House significa cancellare uno dei pochissimi punti di aggregazio­ne di questo quartiere”. I Briganti affiancano allo sport, numerose attività di doposcuola e d’istruzione, come la “Libriner ia ”, una biblioteca sociale che raccogliev­a più di duemila volumi, ormai andati in fumo. La catena del cancello divelta, e la presenza di più punti di fuoco, spieghereb­bero l’incendio doloso, sul movente la polizia continua a indagare.

“Non abbiamo ricevuto di recente minacce – aggiunge Stefano Curcuruto, presidente de I Briganti –, pensiamo a tante cose, la matrice potrebbe essere mafiosa, politica o sempliceme­nte un atto vandalico. Abbiamo perso dieci anni di storia, oltre alle maglie, quelle di due nostri cari ex giocatori, le coppe, il materiale medico, le attrezzatu­re sportive, e la cucina dove convivevam­o il terzo tempo”. L’ultimo appello è diretto al capo dello Stato Sergio Mattarella, che la settimana prossima sarà in visita a Librino. “A maggio scorso è stata la Boldrini a venirci a trovare, perché aveva saputo delle nostre attività – conclude Mancuso –, non ci dispiacere­bbe se il presidente passasse, in questo momento così buio per noi”.

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