Il Fatto Quotidiano

STUDI GRATUITI? VANNO RIFORMATE ANCHE LE SCUOLE

- » MAURIZIO VIROLI

La proposta di Liberi e Uguali di abolire le tasse universita­rie non sarebbe difficile da comprender­e e da far propria se noi italiani, oltre a vivere e usufruire dei benefici che la Repubblica ci garantisce, fossimo anche repubblica­ni. L’educazione è, per chi ama la repubblica e ne comprende appieno il significat­o, diritto inalienabi­le della persona umana come il lavoro, la salute, la sicurezza. Noi lottiamo perché ciascuno abbia il diritto di usufruire di cure adeguate e di buona qualità (mai ci è passato per la mente di dire che chi è ricco non deve usufruire della sanità pubblica o del medico di base). E la cultura non è alla stessa stregua? Cittadini con poca cultura, incapaci di comprender­e ciò che leggono o ciò che ascoltano, senza strumenti critici, facilmente si trasforman­o in sudditi di un signore, in gregge guidato dal primo cane che abbaia o in uomini banali simili ad Eichmann che obbediva con estrema diligenza a tutti gli ordini che gli venivano impartiti senza porsi nè porre domande. Come traspare dalla tradizione repubblica­na, in particolar­e negli scritti di Mazzini, finché un solo cittadino vegeta ineducato fra gli educati noi non avremo la Patria di tutti, la Patria per tutti cioè la libera repubblica. Mazzini assegna all’educazione la stessa importanza del suffragio universale e del lavoro. Universali­tà del suffragio, educa- zione dei cittadini e lavoro sono le basi indispensa­bili per la coesione sociale. Mi sembra che non sia necessaria un’intelligen­za al di sopra della norma per comprender­e quanta verità ci sia in queste parole e quanto possa essere utile provare a metterle in pratica. Dunque, tutto bene? La proposta di Liberi e Uguali così come è stata articolata può essere accolta? Non proprio. Purtroppo le campagne elettorali in generale, e questa in particolar­e a causa della sua brevità, fanno si che tante idee, alcune delle quali savie, rimangano in embrione e si mescolino nel calderone dei troppi slogan demagogici. Poichè il diritto all’educazione è un principio inderogabi­le, giustifica­rlo con argomenti come il possibile aumento del numero dei laureati non fa che indebolirl­o. È una questione di metodo e di logica che a troppi sfugge. Come dice la parola, i principi si pongono all’i n izio, poi si esamina la situazione contingent­e e, poi, si cercano i migliori modi per attuarli. Il diritto inalienabi­le della persona a essere educata deve essere gratuito per quanto concerne il denaro ma moralmente costoso. Se vogliamo davvero rinnovare questo paese, non dobbiamo fare come la vecchia politica che parla solo di diritti, ma connettere, come la Costituzio­ne insegna, i diritti ai doveri. Solo in questo modo la proposta può essere valida e credibile. Un’università e una scuola serie devono essere i luoghi dove poter selezionar­e con più giustizia i migliori. Questo è possibile solo se sono gratuite quindi aperte a tutti ( un’altro tema da affrontare è quello delle borse di studio). Se la proposta rimane tale, sarà molto facile accusare Liberi e Uguali di sfruttare vuoti slogan, oppure di voler usare l’università come parcheggio. Credo che questa giusta proposta debba essere collocata all’interno di una riforma sostanzial­e di tutto il sistema della conoscenza nel nostro paese. I cittadini che studiano devono sapere prima di tutto che stanno usufruendo di risorse pubbliche di cui non devono abusare e che, se non rispettano il patto di cittadinan­za, regole certe li fermeranno consentend­o solo ai migliori e ai meritevoli di proseguire. La riflession­e deve esser rivolta anche agli altri ordini di scuole. Ci sono esempi di società in cui il welfare è quasi inesistent­e, come gli Stati Uniti, dove la scuola pubblica è gratuita e i libri sono di proprietà della scuola che li fornisce. Certo che chi è più ricco deve pagare di più, ma attraverso giuste aliquote, progressiv­ità della tassazione e esemplari sanzioni per gli evasori. Soltanto all’interno di un pensiero ampio e più articolato la proposta di Liberi e Uguali può essere vincente.

DOPO L’IDEA DI GRASSO Dentro la Repubblica l’educazione è un diritto inalienabi­le della persona; e a un diritto corrispond­e un dovere del cittadino

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