Il Fatto Quotidiano

Il vero muro di Trump è contro “i Paesi cessi”

Il presidente smentisce l’insulto legato all’arrivo dei migranti da Africa e Centroamer­ica. Si indigna anche l’Onu

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

Iprimi epiteti offensivi – ancora campagna elettorale – erano toccati ai messicani, bollati come “delinquent­i” e “stupratori” e al cui Paese d’origine sarebbe ineluttabi­lmente toccato pagare l’innalzamen­to del muro lungo il confine. Tutto il primo anno della presidenza Trump (in carica il 21 gennaio 2017) è costellato di propositi e iniziative ostili verso i migranti, portatori volta a volta di minacce terroristi­che e di insidie al lavoro degli americani.

Ma l’asprezza di Trump nei confronti dei migranti non era mai stata tanto volgarment­e eloquente: “Perché gli Usa dovrebbero accettare tutta questa gente che arriva da quei cesso di Paesi?”, chiede riferendos­i a paesi africani, El Salvador e Haiti, mentre discute d’immigrazio­ne con delegati del Congresso. Poi, di fronte alle reazioni, di deputati e senatori, della società civile, della comunità internazio­nale, innesca la marcia indietro: “Ho usato parole dure, ma non quel linguaggio – afferma –. Ho parlato di Paesi ad alta criminalit­à e messi male”.

La riunione era a porte chiuse eoff the record: non ce ne sono registrazi­oni. Però, le testimonia­nze di presenti, riferite dal Washington Post e dalla stampa Usa, in imbarazzo – pudica com’è - a citare le parole del presidente, non lasciano dubbi (e vengono ribadite, dopo le smentite presi- denziali). L’Onu condanna i commenti del magnate e li definisce “vergognosi e shockanti”. Intanto il Wall Street Journal scrive di un accordo per 130 mila dollari fra Trump e la pornostar Stormy Daniels per non rivelare gli incontri sessuali avvenuti prima del 2016.

Trump, prima di sottoporsi ai primo check up medico della sua presidenza – previsti pure esami neurologic­i –, decide di annullare la visita in Gran Bretagna pre- vista per febbraio: i recenti screzi con la premier Theresa May – sul terrorismo e su Gerusalemm­e capitale di Israele – e, soprattutt­o, la previsione di essere vigorosame­nte contestato dai londinesi sono all’origine della decisione, che mette a repentagli­o quella ‘relazione speciale’ tra Washington e Londra incoraggia­ta e coltivata quando si votava per la Brexit. Invece, il presidente evita di far saltare l’accordo sul nucleare con l’Iran, appeso a un filo, e conferma il congelamen­to delle sanzioni, pur adottando misure contro aziende e individui iraniani.

“Soldi alla pornostar” Il Wall Street Journal parla di un accordo per non rivelare gli incontri, avvenuti prima del 2016 Ma perché gli Stati Uniti devono continuare ad accogliere questa gente da questo cesso di Paesi? DONALD TRUMP

LE INIZIATIVE ANTI-MIGRANTI d el l’Amministra­zione Trump vanno dal ‘ muslim ban’ che riguarda viaggiator­i provenient­i da 6 Paesi a maggioranz­a islamica – la misura solo nella sua terza versione ha superato le riserve costituzio­nali dei giudici – ai propositi di riforma dell’immigrazio­ne mai concretizz­ati; dalla minaccia, affossata, di rimpatrio dei Dreamers – giunti bambini negli Usa con le famiglie e qui cresciuti, andati a scuola e spesso laureati -, ai piani specifici anti-immigrati; dall’intenzione di abolire, o limitare, le ‘lotterie delle ‘green cards’, anticamera della cittadinan­za, a quella di rendere più difficili i ricongiung­imenti familiari. Le ultime due azioni sono conseguenz­a degli attentati sul territorio americano: la strage di Halloween lungo una pista ciclabile di News York, da un uzbeko che aveva vinto la lotteria; e il fallito attacco alla stazione dei bus compiuto da un bengalese. Fra le conseguenz­e tangibili dello scivolone lessicale del presidente, che dà l’impression­e di non misurar le parole, le dimissioni dell’ambasciato­re a Panama: John Feeley, in carica da un anno, non se la sente più di lavorare per Trump.

 ?? Ansa ?? Riunione ristretta Trump (e, accanto, Stormy Daniels) si sarebbe sfogato durante una riunione nello Studio Ovale A sinistra, la barriera tra Usa e Messico
Ansa Riunione ristretta Trump (e, accanto, Stormy Daniels) si sarebbe sfogato durante una riunione nello Studio Ovale A sinistra, la barriera tra Usa e Messico
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