Il Fatto Quotidiano

Il mio regno per una baguette!

Francia, il presidente: “Deve essere patrimonio Unesco”

- » LUANA DE MICCO

Napoli

e i suoi pizzaioli ispirano Parigi e i suoi boulanger . Ora che l’arte del pizzaiolo napoletano è stata riconosciu­ta dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, anche i panettieri francesi ci vogliono provare con il loro pane, simbolo del paese insieme alla Tour Eiffel: la baguette. Ieri il presidente Macron ha dato la sua benedizion­e all’i niz iati va della Confederaz­ione di panettieri e pasticcier­i di Francia ( CNBPF) di presentare il dossier di candidatur­a: “La baguette ci viene invidiata in tutto il mondo. Fa parte del quotidiano dei francesi”, ha detto Macron su radio RTL.

Napoli

e i suoi pizzaioli ispirano Parigi e i suoi boulanger. Ora che l’arte del pizzaiolo napoletano è stata riconosciu­ta dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità, anche i panettieri francesi ci vogliono provare con il loro pane, simbolo del paese insieme alla Tour Eiffel: la baguette.

Ieri il presidente Macron ha dato la sua benedizion­e all’iniziativa della Confederaz­ione di panettieri e pasticcier­i di Francia (CNBPF) di presentare il dossier di candidatur­a: “La baguette ci viene invidiata in tutto il mondo. Fa parte del quotidiano dei francesi”, ha detto Macron su radio RTL. Aggiungend­o poi: “Conosco i nostri panettieri. Hanno visto i napoletani che sono riusciti a far iscrivere la loro pizza alla lista dell’Unesco, quindi si dicono: perché no anche la baguette? E hanno ragione!”.

Da Parigi si guarda con ammirazion­e, e perché no con un po’ di invidia, al successo italiano ottenuto con perseveran­za, dopo una battaglia di anni e una petizione di oltre due milioni di firme. E sul piano del cibo, si sa, tra i due paesi c’è sempre stata una sana rivalità, a cominciare dai vini.

BORDEAUX o Barolo? Champagne o spumante? Per quanto riguarda il pane, in Francia ne esistono più di 80 varietà e ogni regione ha le sue. Anche della baguette esistono alcune varianti, come la flûte, più spessa, e la ficelle, più sottile. Ma la più amata è la “classica”. Come quella che porta sotto il braccio il bimbo in calzoncini che corre in una strada di Pa- rigi di un famoso scatto di Willy Ronis. Come quella del cliché dell’uomo francese, berretto e baguette, vivido in tutto il mondo anche se nella realtà il basco non si porta più e la baguette da anni, per ragioni di igiene, è venduta nella bustina di carta. Il “decreto del pane” del 1993 ne fissò le caratteris­tiche. La baguette tradiziona­le deve misurare 65 centimetri e pesare 250 grammi. La sua mollica deve essere morbida e la crosta dorata e croccante. Gli ingredient­i sono solo 4: acqua, farina, lievito e sale. Banditi latte e uova. Sarebbe un sacrilegio, come l’ananas sulla pizza. In Francia si consumano 6 miliardi di baguette all’anno. È il pane pre- ferito di 7 francesi su 10. Ma, al di là delle quantità, i boulanger che lavorano secondo tradizione (33 mila, stando ai dati CNBPF) sentono che il loro savoir faire è in pericolo e che sarà estinto in 50 anni se non si corre ai ripari.

La più grande minaccia è la baguette industrial­e, meno buona e meno croccante, ma che si trova in tutti i supermerca­ti e costa meno. Sono anni del resto che la CNBPFe il suo presidente, Dominique Anract, all’origine dell’iniziativa di fare appello all’Unesco, si battono contro la “concorrenz­a sleale” di supermerca­ti e catene di panetteria industrial­e, che invadono i centri delle città e a Parigi anche gli Champs- Elysées, mentre i piccoli forni chiudono sempre più numerosi.

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I boulanger hanno preso spunto dai pizzaioli di Napoli che hanno ottenuto il riconoscim­ento Unesco
Ansa 80 varietà I boulanger hanno preso spunto dai pizzaioli di Napoli che hanno ottenuto il riconoscim­ento Unesco

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