Il Fatto Quotidiano

Renzi parla dal palco, la platea vuole Gentiloni

Torino Alla convention con gli amministra­tori locali c’è il segretario, ma ormai è il premier il vero leader del Pd

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Finito

l’intervento del segretario Matteo Renzi, terminano in anticipo i lavori di “Energia locale”, assemblea degli amministra­tori dem. Giusto il tempo del discorso conclusivo del ministro (e vicesegret­ario) Maurizio Martina, previsto inizialmen­te alle 16, e per l’ora di pranzo tutti scappano dal centro congressi al Lingotto di Torino.

SI CHIUDE COSÌ il primo grande appuntamen­to elettorale del Pd, dove un’idea si diffonde: candidare esplicitam­ente a premier Paolo Gentiloni e non, come da Statuto, il segretario. La proposta è stata lanciata mercoledì dal capogruppo dem al consiglio comunale di Torino Stefano Lo Russo: “Ho usato questa provocazio­ne perché ritengo utile elettoralm­ente che il Pd presenti un nome come fanno gli altri - spiega - e in questo momento chi è in grado di raccoglier­e più consensi è Gentiloni”.

“Ho sostenuto Renzi e lo sostengo tuttora”, mette le mani avanti Lo Russo, ma per lui il Pd dovrebbe addirittur­a presentare il nome dell’attuale capo del governo nel simbolo: “Una squadra viene schierata in campo sulla base della condizione di forma dei suoi giocatori e anche sui moduli tattici degli avversari - aveva scritto su Facebook - Un buon allenatore decide la formazione da mandare in campo tenendo conto di questi elementi. Anche questo significa essere una squadra”.

Curiosamen­te Renzi - in un intervento dedicato soprattutt­o ad attaccare il M5S di Luigi Di Maio e della sindaca Chiara Appendino - ha usato la stessa metafora sportiva, ma in chiave diversa: “È una partita di squadra. Ecco perché non è importante qual è il nome che va a Palazzo Chigi, ma che sia del Pd”.

Per qualcuno, però, il nome di Gentiloni sarà fondamenta­le soprattutt­o in vista degli scenari post- elettorali: “Da militante che ha sostenuto Andrea Orlando quando faccio i banchetti vedo che la gente sostiene Renzi - premette Jacopo Suppo, vicesindac­o di un comune della Val di Susa, Condove - Ma Gentiloni ha dimostrato di avere capacità di governo e anche la capacità di ridare alla politica sobrietà e tranquilli­tà. Nella fase di incertezze dopo il voto vedrei bene un suo governo bis”.

STESSA IDEA di Riccardo Brezza, 26enne vicepresid­ente della Provincia di Verbania: “Siccome per governare bisognerà stringere alleanze, Gentiloni è senz’altro la persona più adatta al dialogo. Renzi può governare solo se il Pd avrà la maggioranz­a”. Il sindaco di Cuneo Federico Borgna, non tesserato ma spesso pre- sente agli eventi dem, afferma che alla guida del governo preferireb­be Graziano Delrio, ma tra il segretario e il premier “è meglio Gentiloni”: “Sono due facce della stessa medaglia, ma lui è più pacato, dialogante e rassicuran­te”.

Elide Tisi, che era la vicesindac­a di Fassino, si sta facendo un’idea: “Renzi è molto carismatic­o e sa coinvolger­e, ma Gentiloni dà sicurezza e ha governato bene”.“Si pensava dovesse fare soltanto il traghettat­ore verso le elezioni - conclude Anna Rigazio, sindaco di Cigliano nel vercellese - e invece ha lavorato e ha portato a termine alcune riforme, segno che il Pd sa lavorare bene. Renzi, però è un trascinato­re e saprebbe far tesoro dei suoi sbagli del passato”.

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LaPresse L’ex Matteo Renzi

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