Il Fatto Quotidiano

Cicchitto, alleato dell’Idv: “Io resto garantista a 360°”

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Èla frontiera estrema d el l’im pa zz im en to da Rosatellum. Mettere gli opposti insieme. Farli sposare in un matrimonio da coalizione. Non solo il dc Tabacci e la radicale Bonino. Ma anche gli ex berlusconi­ani garantisti che nel centrosini­stra renziano si sono accasati con l’Italia dei valori post-dipietrist­a, che da un lustro ha un segretario che si chiama Ignazio Messina. Forse non è un caso che nella peonia petalosa presentata dalla ministra Beatrice Lorenzin, leader di questo schieramen­to centrista, il logo tradiziona­le dell’Idv e quello dei reduci alfaniani di Alternativ­a popolare siano distanti. Il primo ad aprire, il secondo a chiudere, nella teoria dei cinque simboli che campeggia sopra la doppia dicitura: “Civica Popolare/ Lorenzin”.

Onorevole Cicchitto, la politica è immaginazi­one, ma lei alleato dell’Idv nel centrosini­stra è una notizia marziana.

Sono gli effetti del Rosatellum. Perché, Tabacci e la Bonino non stanno insieme? Appunto. Ma lei, per sintetizza­re il suo percorso, ha scritto L’uso politico della gi us ti zi a, che è la Bibbia degli ultrà garantisti. Che c’azzecca con gli eredi di Di Pietro?

Guardi che io non sono affatto cambiato.

Un garantista.

A 360 gradi, un garantista per tutti, amici e avversari. Allora com’è possibile che state insieme con l’Italia dei valori?

Nell’Idv di oggi non c’è più Di Pietro, le sembra poco?

Anzi.

Tolta la durezza della loro proposta sulla legittima difesa, non hanno più nulla del passato. Semmai il problema è loro, non nostro. Non deve chiedere solo a me.

In che senso?

Il resto della compagnia è variamente garantista. C’è De Mita, c’è Casini.

Non solo voi alfaniani scissionis­ti da B.

Attorno al tavolo del programma ci sono cinque sigle.

Di cui quattro chiarament­e centriste: i post-dipietrist­i sono morti democristi­ani. Ripeto, è un problema loro. Io non sono affatto cambiato. In materia di giustizia le mie convinzion­i sono intatte. Lei era al corrente delle evoluzioni dell’Idv?

A dire il vero no, l’ho scoperto in ritardo.

Come vi siete annusati? Chi è che ha avvicinato Messina alla vostra Civica Popolare?

Credo sia stato un rapporto maturato in Sicilia grazie ad Angelino Alfano.

Anche Messina, infatti, è siciliano. Le ha fatto una buona impression­e?

È un signore molto elegante.

Non ha ravvisato preoccupan­ti tracce di giustizial­ismo.

A essere sincero no, se non per la rigidità sulla legittima difesa.

Insomma, non è Di Pietro. È antropolog­icamente l’opposto.

Il problema non è mio o di Casini e De Mita, semmai è loro

È un rapporto maturato grazie ad Angelino Alfano

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Ansa Socialista Nella Prima Repubblica, Fabrizio Cicchitto è stato nel Psi. Poi berlusconi­ano e alfaniano
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