Il Fatto Quotidiano

Ma ora scade il prestito del Fondo Elliot B. potrebbe riprenders­i il club a metà prezzo

I misteriosi investitor­i asiatici rischiano di cadere nelle mani dei finanziato­ri

- » PAOLO ZILIANI

“Il

Milan mi è stato letteralme­nte portato via da Silvio Berlusconi: dalla sua vendita non ho preso una lira, tanto che dopo sei mesi, intervista­to dalla Gazzetta dello Sport, chiesi che dicessero a Berlusconi di farmi un assegno di 20mila lire per poter dire che lo aveva davvero acquistato. In realtà fu tutta una dinamica di natura legale. Non avevamo pagato l’Irpef per 5-6 mesi: purtroppo il mio vicepresid­ente Nardi era passato con Berlusconi e portò alla luce questa inadempien­za alla quale si appigliaro­no per portarmi via il Milan. E questo avvenne”. Così parlò, e racconta ancora oggi, Giussy Farina, l’ottantaqua­ttrenne ex presi- dente del Milan che nel febbraio del 1986 fu costretto a farsi da parte lasciando il club nelle mani di Berlusconi.

CHE PAGÒ alla Ismil – la finanziari­a del Milan – i 6 miliardi di lire del valore azionario ancora detenuto da Farina, allo Stato i 3,6 miliardi di Irpef non pagata e stanziò poi 5 miliardi per la ricapit aliz zazi one del club. Spiccioli. E insomma: anche se a prima vista quello che si prospetta potrebbe sembrare uno scenario da Fantacalci­o, la realtà è che 32 anni dopo l’acquisizio­ne quasi gratuita del Milan, che in poco tempo sarebbe arrivato a toccare vette di gloria mai vissute, Silvio Berlusconi – accert amenti della Procura di Milano permettend­o – potrebbe riuscire nell’impresa, dopo aver venduto il club ai misteriosi cinesi di Yonghongh Li per 740 milioni, di riacquista­rlo a breve a 400, realizzand­o un guadagno netto di 300 milioni.

Nella più perfetta quadratura del cerchio. Se il fondo Elliott, infatti, divenisse proprietar­io esclusivo del Milan in caso di mancata restituzio­ne dei 350 milioni che i cinesi di Yonghongh Li, tra capitale e interessi maturati, si sono impegnati a rifondere al fondo americano (il prestito è stato di 303 milioni), si troverà nelle condizioni di rivendere il club ad un prezzo che gli analisti valutano oggi nell’ordine dei 400 milioni. E ogni scenario potrebbe aprirsi: anche quello della ricomparsa di Silvio Berlusconi in persona.

PER LA CRONACA: i cinesi hanno comprato il Milan sborsando alla Fininvest 740 milioni: 520 alla holding della famiglia Berlusconi più 220 per accollarsi i debiti del club. Numeri, non parole.

Fantacalci­o o no, quel che è certo è che il mistero de “Lo strano caso del Milan venduto al Drago Cinese”, ammesso che di mistero si tratti, è ancora lontano dall’essere svelato. Ci hanno provato in tanti, dal New York Times al quotidiano spagnolo Marca, dall’Espresso all’Università Bocconi, che

Come iniziò tutto Nel 1986 Farina vendette all’ex Cav: “Me lo portò via, non presi una lira. Non avevamo pagato l’Irpef “

sull’affaire ha pubblicato un ponderosis­simo dossier; e non più tardi di 40 giorni fa ci ha provato anche la politica, con l’interrogaz­ione parlamenta­re del M5S (primo firmatario, Paolo Nicolò Romano) che nella seduta 893, datata 29/11/17, ha chiesto al Presidente del Consiglio e al ministro dell’Economia informa- zioni su chi sia il reale beneficiar­io al termine della catena di controllo che dalle British Virgin Island, sede della Advanced Company Limited, passando per Hong Kong e il Lussemburg­o in un complicato gioco di scatole cinesi, arriva fino a Milano, via Aldo Rossi 8, sede del Milan; e se risponde al vero che la nuova proprietà cinese abbia realmente presentato in Lega la documentaz­ione relativa ai “requisiti di onorabilit­à e solidità finanziari­a” prevista dal regolament­o Figc. L’ad del Milan, Marco Fassone, dichiara di averla consegnata dopo il Cda del 27 luglio scorso, non appena ricevuto dalla Prefettura di Milano l’ultimo documento richiesto, quello del certificat­o antimafia. Che tipo di controllo sia stato effettuato, non è dato sapersi.

C’È DAVVERO Berlusconi dietro le quinte del feuilleton? Una cosa è certa: la telenovela, che era partita col misterioso mr.Bee sullo sfondo, potrebbe concluders­i, domani, con l’occhio di bue che illumina invece di mr.Bee, il signor B. Perché come si dice: per ogni fine c’è un nuovo inizio.

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Silvio Berlusconi dopo la vittoria del 16esimo scudetto rossonero nel 1999 Ansa
Lo scudetto Silvio Berlusconi dopo la vittoria del 16esimo scudetto rossonero nel 1999 Ansa

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