Cpl Concordia-Ischia, Ferrandino è assolto
Il caso metano L’inchiesta dei pm Woodcock e Carrano condotta da Scafarto. Con tanto di intercettazione “corretta”
Matteo
Renzi è stato tra i primi a inviare un messaggio di congratulazioni a Giosi Ferrandino per l’assoluzione con formula piena nel processo Cpl Concordia. Non è difficile immaginare il perché di un’attenzione che l’ex sindaco Pd di Ischia, ovviamente, ha molto gradito.
L’INCHIESTA sulle presunte corruzioni intorno alla metanizzazione dell’isola verde realizzata dalla coop rossa emiliana mise in serio imbarazzo Renzi e D’Alema (ricordate la storia dei suoi vini acquistati dalla dirigenza Cpl?). Fu coordinata dai sostituti procuratori di Napoli Henry John Woodcock e Ce- lestina Carrano (affiancati dalla sostituta Giuseppina Loreto) e condotta dai carabinieri del Noe dell’allora capitano Gianpaolo Scafarto.
I primi due pm sono sotto procedimento disciplinare al Csm e l’ufficiale del Noe sotto inchiesta a Roma come conseguenze di presunti errori nel corso dell’inchiesta Consip, che ha toccato il Giglio Magico renziano fino al padre dell’ex premier, Tiziano Renzi. Peraltro anche nel processo terminato a Napoli c’è stato un giallo sulla trascrizione del Noe di un’intercettazione. “A detta di Giosi andiamo tutti in galera” c’era scritto in un’informativa che pareva una delle prove regine dell’accusa. Salvo poi scoprire, attraverso una perizia disposta dal Tribunale, che l’audio sul punto era incom- prensibile. E quando a dicembre Scafarto e il vice comandante del Noe Alessandro Sessa sono stati momentaneamente sospesi dal servizio con accuse di falso e depistaggio ed è tornata d’attualità la storia dell’errore di aver attribuito ad Alfredo Romeo una frase su un incontro con Tiziano Renzi che in realtà aveva pronunciato Italo Bocchino, Ferrandino ha commentato su Facebook “il cerchio si stringe” e “siamo solo all’inizio”. Con occhiolino di soddisfazione. Ieri il cerchio si è chiuso bene. Per lui. Il dispositivo firmato dal presidente France- sco Pellecchia assolve Ferrandino e il tecnico comunale Gaetano Arcamone, difesi dagli avvocati Alfonso Furgiuele, Giovanbattista Vignola e Gennaro Tortora, “perché il fatto non sussiste”.
C RO LL AT E pe r l’ex sindaco le accuse di corruzione per asservimento delle funzioni e induzione indebita
(una storia di tubature imposte alla Cpl di cui avrebbe beneficiato un albergatore) che secondo la Procura dovevano essere punite con tre anni e tre anni e quattro mesi di re- clusione. Ferrandino fu arrestato il 30 marzo 2015, nome di spicco tra le 11 misure cautelari insieme all’ex presidente Cpl Roberto Casari e al su pe rm an ag er Francesco Simone. Il processo concluso ieri ha riguardato solo una parte residuale delle indagini. La parte più consistente è stata trasferita per competenza territoriale a Modena. Qui il processo non brilla per velocità e il 1 marzo è atteso uno dei testi della Procura: il maggiore Scafarto.
Il partito
Tra i primi messaggi di felicitazioni quello del segretario del Pd Renzi