L’ingegnera del post-terremoto e gli incarichi al collega marito
“Sono stata chiamata in Emilia Romagna nel 2012, dopo il sisma, dall’allora governatore Vasco Errani”. Così l’ingegnere pesarese Manuela Manenti ha raccontato la sua nomina a ‘responsabile unico per la costruzione degli edifici scolastici danneggiati dal sisma’.“Una grande tecnica, si è occupata del terremoto de L’Aquila”, chiosarono tutti. Nessuno all’epoca fece notare che Manenti era braccio destro di Guido Bertolaso. Nonché ai vertici di una Protezione civile travolta da scandali e polemiche. Un legame sopravvissuto agli anni difficili tanto che, quando Bertolaso si candidò sindaco a Roma pensò a Manenti come assessore.
Oggi, però, tra tecnici e ingegneri che lavorano alla ricostruzione in Emilia c’è chi riporta alla luce altre pagine del percorso professionale di Manenti, di suo marito Gianni Bertozzi e di sua figlia Francesca. È tutto scritto nei curricula ufficiali prodotti dai tre. Così alla voce ‘competenze tecniche – Emilia 2012’ del curriculum di Bertozzi si legge che l’ingegnere si è occupato di almeno dieci progetti avviati nella zona del sisma. Dove opera la moglie. Di questi almeno tre sono scuole, tra Mirandola e Finale Emilia. Poi biblioteche, centri sportivi, chiese e canoniche.
COSÌ TRA I CONSIGLIERI comunali di Finale Emilia c’è chi ha sollevato il caso. Manenti, per spiegare la vocazione ingegneristica, si paragona a un santo: “A gennaio
2009 Guido Bertolaso mi nominò direttore generale della squadra di missione infrastrutture e strutture post emergenziali. Come san Paolo sulla via di Damasco seguii la chiamata”. Mentre lei lavora a fianco d el l ’ allora capo della Protezione Civile sul curriculum del marito si legge: “Presidenza del Consiglio dei ministri, G8 a La Maddalena, Lavori di caratterizzazione e bonifica dell’Area Arsenale, 257 milioni, coordinatore generale delle sicurezza esecutiva”.
Non manca il lavoro neanche a Francesca Bertozzi, la figlia. Nel curriculum si legge che l’architetto ha prestato la sua consulenza per il G8 della Maddalena nonché per i Mondiali di nuoto di Roma del 2009. Evento al centro di polemiche e inchieste.
Nessuno dei tre è indagato. Certo sono tecnici stimati nelle stanze che contano. Dal curriculum di Francesca Bertozzi risultano decine di incarichi, dalle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia al centenario della prima guerra mondiale. Eccola ‘ direttore dei lavori’ per il Palazzo del Cinema di Venezia, poi l’auditorium e il Parco della Musica e della Cultura di Firenze. Un periodo d’oro per la famiglia. Ma nei curricula c’è una circostanza che pare essere sfuggita ai più: “Dal 1989 al 2009 – scrive Manenti – è socio dello studio di ingegneria Italingegneria… dove ricopre l’incarico di amministratore delegato e direttore tecnico”. La stessa società citata nel curriculum del marito e della figlia. Socio di Manenti in questa e altre società era un noto ingegnere pe- sarese oggi deceduto. Lo stesso, ricordano le cronache, che sedeva nel consiglio superiore dei lavori pubblici di Angelo Balducci. Che lavorò come progettista alla Maddalena e poi a Firenze alla Scuola dei Marescialli e all’Auditorium. Quell’ingegnere che intercettato al telefono con il costruttore Diego Anemone disse: “Abbiamo 27 cose che potremmo ragionare insieme”. E Anemone rispose: “Ce ne abbiamo tante”. Il socio di Manenti è stato processato per corruzione, condannato in primo grado e prosciolto in appello ( nel frattempo è intervenuta la prescrizione). Ma le società guidate anche dalla Manenti furono oggetto di polemiche in anni passati. Nel 2002 un’interrogazione in Senato puntò il dito sui lavori miliardari (in lire) per l’ospedale San Giovanni-Addolorata di Roma e sottolineò che l’ingegnere poi deceduto “si avvaleva, per lo svolgimento dell’incarico ricevuto, di organizzazione professionale della quale è contitolare e Direttore tecnico l’ingegner Manuela Manenti”. Si chiede al Governo se consideri corretto che l’ingegnere deceduto figuri come “coordinatore generale per gli interventi edilizi dell’Azienda ospedaliera medesima e, nello stesso tempo, quale affidatario di incarichi alle proprie società”.
CHI OPERAVA nel settore delle opere pubbliche negli anni caldissimi del G8 e dei Mondiali di nuoto oggi sussurra: “Manenti, suo marito e sua figlia sono gente competente. Certo, erano e sono dappertutto”. Ambienti della Regione Emilia Romagna raccontano: “Sì, risultano lavori dati al marito di Manenti, non dalla Regione (quindi non direttamente dalla consorte) ma dai Comuni. E dopo una gara”.
La stampa finora si è limitata a censurare Manenti come cuoca: “Ho sciolto un cucchiaio di plastica rimestando la zuppa”, ha raccontato a un grande giornale.
Anche la figlia Commesse di prestigio tra Firenze e Venezia. “Sono tutti e tre molto competenti” Non capisco questo accanimento Ho lavorato con destra e sinistra Sono una delle massime esperte di scuole