Il Fatto Quotidiano

Guadagnino e Del Toro, sfida da Oscar

Quattro nomination per il regista italiano

- » FEDERICO PONTIGGIA @fpontiggia­1

Quattro nomination agli Oscar per Chiamami col tuo nomedi Luca Guadagnino. Canzone, la stupenda Mystery of Love di Sufjan Stevens; sceneggiat­ura non originale, di James Ivory a partire dal romanzo di André Aciman; attore protagonis­ta, quel talento numinoso del giovane Timothée Chalamet; miglior film, e per l’Italia non accadeva dal 1999, ovvero da La vita è bella di Roberto Benigni. Wow.

Storia anni 80 di scoperta e crescita, attrazione e formazione, anelito e sesso, internazio­nalmente pensata, ottimament­e interpreta­ta dagli amanti Chalamet e Armie Hammer e sontuosame­nte girata, vedremo quante candidatur­e saprà trasformar­e il 4 marzo alla cerimonia dei 90esimi Academy Awards, ma Call Me By Your Name( titolo originale), che dopodomani arriva nelle nostre sale, ha già realizzato un exploit. Peccato, le meritava tutte, per le mancate nomination alla regia e Hammer non protagonis­ta, ma questo non inficia il valore, effettivo e fortunatam­ente percepito, della conclusion­e della trilogia del desiderio iniziata con Io sono l’amore (2009) e proseguita con A Bigger Splash (2015).

Il nostro cinema, sebbene l’iscrizione di Guadagnino a parte per il tutto patrio strida, può sventolare il tricolore dopo un lungo digiuno internazio­nale, festival in primis: sia di buon auspicio per un anno partito senza entusiasmi al box office, ma foriero sulla carta – i nuovi titoli di Sorrentino, Garrone, Bellocchio, Martone – della riscossa tanto attesa.

Per ora, compliment­i a Guadagnino: Chiamami col tuo nomeè il suo miglior film, un premio da Oltreocean­o confortere­bbe. E compliment­i alla scenografa friulana Alessandra Querzola, che a quattro mani con Dennis Gassner vale a Blade Runner 20 49 una delle sue cinque nomination: anche il production design parla un po’ italiano.

IN POLE POSITION èLa forma dell’acqua di Guillermo del Toro, che ottiene 13 candidatur­e, tra cui film, regia, attrice protagonis­ta ( Sally Hawkins), attore non protagonis­ta (Richard Jenkins) e attrice non protagonis­ta (Octavia Spencer, ora la nera più nominata con Viola Davis). Sorta di La Bella e la Bestiaal tempo della Guerra Fredda, arriverà sui nostri schermi il 14 febbraio, e la corsa è iniziata con il Leone d’Oro di Venezia 74, a conferma dell’ineludibil­e trampolino per l’award season americana che la Mostra è divenuta negli ultimi anni sotto la direzione di Alberto Barbera. Non solo, The Shape of Water (titolo originale) ribadisce come siano sempre #OscarsSoMe­xican: dopo i trionfi di Gravitydi Alfonso Cuarón, sette statuette tra cui miglior film nel 2014, e di Birdmandi Alejandro González Iñárritu, quattro tra cui film e regia nel 2015, sarà la volta dell’amico Guillermo?

SEGUE Dunkirk con 8 nomination, tra le quali film e regia: è la prima volta che Christophe­r Nolan entra in cinquina, e per uno della sua bravura è da non crederci. Sette, poi, per Tre manifesti a Ebbing, Missouri, altro titolo in anteprima al Lido: film, la protagonis­ta Frances McDormand, i non protagonis­ti Woody Harrelson e Sam Rockwell, ma Martin McDonagh non rientra tra i migliori registi. Il posto glielo scippa Jordan Peele, che firma l’horror antirazzis­ta Get Out: film, regia, attore protagonis­ta (Daniel Kaluuya) e colonna sonora. Peele è già nella storia quale quinto regista nero candidato, e solo il terzo esordiente ad aver centrato il tri- plete film, regia e script: occhio per il 4 marzo, detto senza entusiasmi, vale una scommessa. Meno politico, indi più condivisib­ile, il guadagno di Lady Bird di Greta Gerwig: 5 nomination, tra le quali film, regia (è la quinta donna, la prima fu Lina Wertmüller nel 1977 con Pasqualino Settebelle­zze), attrice protagonis­ta (Saoirse Ronan).

Sei candidatur­e per Il filo nascosto di Paul Thomas An- derson (film, regia, il protagonis­ta Daniel Day-Lewis) e

L’ora più buia di Joe Wright, con il Winston Churchill Gary Oldman gran favorito, c’è gloria anche per The Post, o almeno per Steven Spielberg, è il suo undicesimo film nominato, e Meryl Streep, che migliora il suo precedente record portando a 21 le candidatur­e: a bocca asciutta, viceversa, Tom Hanks. Il russo

Lo vel ess e lo svedese T he

i film stranieri, Squaretra co Loving Vincent Coe tra le animazioni, da registrare alcune conseguenz­e dello scandalo delle molestie sessuali: Christophe­r Plummer, che ha sostituito il reietto Kevin Spacey do, in Tutti i soldi del mon

a 88 anni diventa il candidato più longevo, James Franco ( The Disaster Artist) viene snobbato.

Sorpresa Guiller

mo “Chiamami col tuo nome” non avrà la miglior regia, 13 candidatur­e per “La forma dell’acqua”

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 ??  ?? Premiazion­e il 4 prossimo marzo La nomination per il miglior film non arrivava dal 1999, quando poi Roberto Benigni vinse nella categoria “stranieri”
Premiazion­e il 4 prossimo marzo La nomination per il miglior film non arrivava dal 1999, quando poi Roberto Benigni vinse nella categoria “stranieri”

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