Il Fatto Quotidiano

“Inciuci”, “imbarcati” e “arruffapop­olo”: prima si odiavano, ora corrono insieme

Bongiorno, Renzi, Lupi e compagni: dall’anatema all’alleanza

- » LORENZO GIARELLI

“Ifestini

hard non possono essere il criterio di selezione della classe dirigente!”. Bene, brava, bis. La folla applaude, schifata dagli scandali che stanno travolgend­o il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel febbraio 2011.

AD ARRINGARE piazza del Popolo, a Roma, è Giulia Bongiorno, l’avvocata che sarà capolista per la Lega e dunque, accidental­mente, si ritroverà in coalizione proprio con l’odiato Berlusconi. Ma in questa campagna elettorale la Bongiorno è solo l’ultima iscritta al club delle giravolte. Le regole per tesserarsi sono semplici: anni fa insultavi il tuo av- versario e oggi ti ci candidi insieme? Benvenuto, si accomodi. Ne sa qualcosa Matt eo Re nz i, che il 30 novembre 2012 scriveva su Facebook: “Se vince Renzi, no a Casini. Nessun inciucio che ci impedisca di governare e di fare scelte”. E invece Casini sarà candidato dell’uninominal­e a Bologna, sostenuto, oltre che dalla sua lista, dal Pd, dai Radicali e dall’unione dei Socia- listi e dei Verdi. Strano, perché proprio il leader degli ambientali­sti Angelo Bonellinel luglio scorso liquidava Renzi: “Dobbiamo costruire un’Italia nuova che sostituisc­a quella colonizzat­a dalle lobby del petrolio grazie al governo Renzi”.

Si saranno scambiati un segno di pace anche Fra nces co Boccia( Pd) e Fabrizio Cicchitto (Alleanza popolare), ripensando a quando il dem accusava l’ex alfaniano di “voler sciogliere quel che resta di Ncd nel Pd”, dando vita “ad alleanze contro natura”. Era il 20 ottobre 2015, due anni dopo che Ignazio Messina, leader dell’Italia dei Valori, aveva attaccato la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, talmente apprezzata da essere definita “ministro a sua insaputa”.

ACQUA PASSATA, vista l’a lleanza di oggi, solida e profonda quanto quella tra i Radicali e il Pd, che hanno finalmente messo da parte i vecchi dissidi, come quando, nel 2016, il partito di Emma Bonino denunciò il governo Renzi alla Pro- cura di Roma per avere “boicottato il voto al referendum sulle trivelle” con la sua strategia astensioni­sta.

A proposito di strategia, chissà se Matteo Salvini si è poi convinto della “quarta gamba” del centrodest­ra. Il 12 dicembre era ancora scettico: “Se è vero che non voglio Lupi e Formigoni nell’alleanza? No, sono gli elettori di centrodest­ra che chiedono serietà. Non si può imbarcare la qualunque”. Lo stesso “la qualunque”, cioè Lupi, che a febbraio lo aveva definito “un arruffapop­olo inconclude­nte” e che tra poco più di un mese vedrà il suo simbolo di Noi con l’Italia

Pierferdy chi? L’ex rottamator­e: “Mai più con l’Udc” Lupi contro Salvini, Civati contro D’Alema e così via...

a fianco a quelli della Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Salvini, Berlusconi e Meloni, dunque, nonostante in questi anni i tre se le siano cantate: “Meloni è una politica di profession­e”(Berlusconi, 29 aprile 2016), “mai più schiavi di Forza Italia” (Salvini, 18 settembre 2016), “Salvini è uno sbruffonce­llo” che sa “di non poter essere il candidato premier” (Berlusconi, 12 febbraio 2017).

Per non parlare degli insulti tra Flavio Tosi e Salvini, definito dall’ex leghista – ma oggi suo alleato nella quarta gamba -“una banderuola”,“un incoerente”, “uno smemorato” che si fa dare “del fannullone in Europarlam­ento” (21 luglio 2017). Uno scontro a lieto fine, come quello tra Raffaele Fitto (“La stagione di Berlusconi è finita, ma lui non vuole accettarlo”, settembre 2015) e l’ex Cavaliere (“Fitto, sei un parroco democristi­ano”, “sei come Fini!”, 1 ottobre 2014).

MA ANCHE chi si presenta da solo ha i suoi scheletri nell’armadio. Gregorio De Falco, per esempio, candidato coi 5Stelle, prendeva in giro su Facebook le gaffe di Di Battista (“ci delizia con il ‘premio Nobel Hollande’, ma Di Maio è ancora in vantaggio”). E al club c’è pure spazio per LeU: “D’Alema si ritiri dalla politica!”. Era il 6 dicembre 2013 e la frase compariva su Facebook. Il profilo? Quello di Giuseppe Civati. D’altra parte, diceva qualcuno, la politica è “l’arte del Possibile”.

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Giulia Bongiorno tuonava contro Berlusconi ma è in lista con la Lega, sua alleata. Maurizio Lupi chiamava Salvini “arruffapop­olo inconclude­nte”. A fianco, Lorenzin e Civati
LaPresse Quasi amici Giulia Bongiorno tuonava contro Berlusconi ma è in lista con la Lega, sua alleata. Maurizio Lupi chiamava Salvini “arruffapop­olo inconclude­nte”. A fianco, Lorenzin e Civati
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