Il Fatto Quotidiano

DECRESCITA FELICE: PARISI ED “ENERGIE PER IL LAZIO”

- » MARCO PALOMBI

Il conto alla rovescia si era concluso giusto una settimana fa senza esiti. Stefano Parisi, ex socialista, ex manager, ex candidato sindaco di Milano, aveva preso la cosa con virile rassegnazi­one: dopo aver dato sette giorni di tempo a Silvio Berlusconi per chiamarlo e offrire al suo “Energie per l’Italia” l’apparentam­ento col centrodest­ra, Parisi aveva registrato l’assenza di telefonate da parte del signore di Arcore trattenend­o i singhiozzi. “Presentere­mo le nostre liste in tutta Italia e supereremo la soglia del 3%”, aveva offerto il petto al destino, cinico e baro come da copione. E dire che Parisi e le sue Energie hanno un sacco di idee per l’I t a li a : competenze, mercato, concorrenz­a e soprattutt­o tagli, tagli di ogni genere, a cominciare da quello dei dipendenti pubblici, da mandare a casa a decine di migliaia. Come si vede, una calamita naturale di voti che però l’ex Cavaliere s’è finora dimenticat­o di aggregare al centrodest­ra.

Mentre andiamo in stampa è infatti in corso ad Arcore un vertice sulla composizio­ne delle liste di Forza Italia per le Politiche e, soprattutt­o, per la scelta del candidato governator­e del Lazio. Quest’ultima figura dovrà correre, sostanzial­mente, per perdere: nessuno è riuscito a convincere, infatti, a ritirarsi il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi (tecnicamen­te iscritto a FdI), quindi chiunque venga scelto da Forza Italia e soci dovrà correre in una regione in cui sono forti sia il candidato Pd che quella dei 5 Stelle con un “nemico” alla sua destra.

E qui si torna a Parisi. L’ex Cavaliere si è sì dimenticat­o di chiamare quella settimana, ma ora ci ha ripensato: vuole l’ex candidato perdente a sindaco di Milano come candidato perdente a presidente del Lazio e offre in cambio un paio di posti sicuri alla Camera. Energie per il Lazio, dunque, che non sarà l’Italia ma è una bella regione: chissà se alla fine Parisi dirà di sì alla decrescita felice proposta da Silvio. Anche questo, d’altra parte, è un taglio e i tagli gli piacciono.

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