“Mary Poppins è come Babbo Natale: siamo cresciuti con lei”
GIULIA FABBRI La protagonista del musical che debutta a Milano il 13 febbraio: “I bambini hanno bisogno di noi”
Nel mondo è stato visto da oltre undici milioni di spettatori e ora si appresta a debuttare in Italia, al Teatro Nazionale di Milano, il prossimo 13 febbraio: Mary Poppins – The Broadway Musical non smette di affascinare grandi e piccini “perché è una storia – spiega la protagonista Giulia Fabbri – assolutamente attuale. Parla di famiglia, di difficoltà nel comunicare e nel dare e ricevere affetto: sentimenti con cui tutti noi possiamo confrontarci e ritrovarci”.
LA PRODUZIONE originale è andata in scena nel West End nel 2004 e a Broadway nel 2006, mentre questa è la prima edizione interamente italiana, sempre prodotta da Disney Theatrical Productions e Cameron Mackintosh e tratta dai racconti di P.L. Travers e dal film con Julie Andrews del 1964, che vinse cinque Oscar e avrà un sequel entro il 2018.
“I produttori daranno l’ok per qualunque cosa, metteranno la loro supervisione su tutto”, precisa Fabbri. “Io sono stata molto fortunata proprio perché il cast è stato selezionato da un team americano e inglese, che non aveva idea di chi fossimo: famosi, o non famosi. Hanno semplicemente scelto le persone che ritenevano più adatte”. Accanto a lei nel ruolo di Mary Poppins, sul palco, tra gli altri, saliranno Davide Sammartano (Bert), Alessandro Parise (George Banks) e Alice Mistroni (Winifred Banks), diretti da Federico Bellone con la supervisione musicale di Simone Manfredini, le coreografie di Gillian Bruce e la produzione italiana di World Entertainment Company.
Non ci saranno strappi alla storia, né tagli di canzoni indimenticabili come Supercal i fr a g i li s t i c he s p i ra l i d os o , Cam caminì e Un poco di zucchero: “La trama è sempre quella: ci sono i Banks e c’è Mary Poppins che arriva e sistema le cose all’interno della famiglia, in cui il papà è ingabbiato dal lavoro, la mamma non sa bene da che parte girarsi e i due figli hanno un grande bisogno di attenzioni. La tata riallaccia i fili dei legami... I bambini di 20 o 30 anni fa, come quelli di adesso, hanno bisogno innanzitutto di persone che siano lì per loro. E questo fa
M a r y P o ppins, per questo la amano
Il paragone con il film suscita ansia e pressione, ma io non ci provo nemmeno a confrontarmi con la Andrews: una dea
così tanto. Lei è una tata come tutte le altre, molto esigente, non fa sconti, ma è lì per loro e accende la loro fantasia”. E agli adulti cosa ha ancora da dire questa favola? “Può dire che questi anni in cui i bambini sono piccoli, e riescono con l’imm agi nazione a sognare cose incredibili, sono anni brevissimi: passano in un lampo. Un genitore troppo preso nel lavoro o in altro, che si perde questi anni di vita dei suoi figli, non li riavrà mai più indietro. Questa storia ci insegna a r ip o rt ar e l’att enz ione alle piccole cose. C’è una scena bellissima in cui il papà è disperato perché pensa di essere stato licenziato e la mamma gli dice: ‘Stai tranquillo perché le c o s e v e r amente importanti noi ce le avre- mo sempre, anche se ci portano via il lavoro, i soldi e la casa: le cose importanti siamo io, te e i bambini’. Questa è una verità piuttosto semplice, che noi però tendiamo a dimenticare”.
FABBRI HA
30 anni, ma qui interpreta “un personaggio senza età, né giovane né vecchia: lei è Mary Poppins, punto. Sicuramente il paragone con il film suscita ansia e pressione, ma io non ci provo nemmeno a confrontarmi con la Andrews: una dea, inarrivabile... Comunque, al di là della pellicola, è davvero incredibile quanto amore ci sia per Mary Poppins: il 99,9% della gente ha un legame con lei. È come dire Babbo Natale. Perciò voglio renderle onore nel modo migliore possibile. Anche perché la sua fan numero uno sono io”.